La mamma di un carabiniere reatino sollecita il trasferimento del figlio a causa di una grave e critica situazione familiare

Carabinieri
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Il forte e accorato appello della madre di un carabiniere reatino che ha voluto prendere carta e penna per denunciare il limbo di eterna attesa in cui si trova il proprio figlio che da mesi attende una risposta rispetto alla domanda trasferimento presentata a causa di una grave e critica situazione familiare.

“Egregio sig.  ministro della Difesa onorevole Crosetto, signor Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri generale di Corpo d’armata Teo  Luzi, mi  presento, sono  Silvestri  Pierina, una  donna  di 74  anni, malata  diabetica e ipertensiva grave, che ha perso il marito il 29 di ottobre  dello  scorso anno,  madre  di  Annamaria, malata e affetta da neoplasia maligna che ha già subìto due interventi chirurgici ma  soprattutto sono la  madre e ne sono profondamente orgogliosa Vice brigadiere dei Carabinieri Mancini  Gianluca che presta  servizio nella Compagnia carabinieri di Fermo.

Scrivo queste poche righe in primo per  ringraziare tutte le donne e  gli uomini dell’Arma dei Carabinieri che mettono ogni  giorno a rischio la  propria vita per tutelare e garantire la sicurezza e il benessere del paese ltalia. L’arma dei carabinieri è la  punta  di  diamante dello Stato, essa è presidio di legalità e punto di riferimento per tutti i cittadini, va  tutto il mio rispetto e mi inchino davanti alle vittime, agli orfani e ai  loro  familiari. Vede Signor ministro Crosetto, di cui ho la massima ammirazione e stima, persona pacata e deputata al servizio de paese ma  anche  lei  Sig. Comadante Generale Luzi,  che  ha  definito I’Arma dei carabinieri una famiglia  attenta al  benessere del  paese  ma  anche  del  suo  personale, purtroppo, mi  duole  dirlo, ma la Benemerita Arma dei Carabinieri si è dimenticata di mio figlio  dei suoi familiari al  momento del  bisogno.

Per le gravi motivazioni di salute mie e di mia figlia, il Vice Brigadiere Gianluca Mancini, 48  anni  di  età  e  28 anni  di  dedizione e  passione per la sua e mia amata lstituzione,il 18  Novembre dell’anno 2022 ha proposto domanda di  trasferimento per  tornare  a  svolgere la  propria missione (uso  questo termini che piace  tanto a mio figlio) nella sua terra natale, Rieti, per aiutare me e mia figlia,  ad oggi non ha ottenuto risposta  alcuna ed è stato lasciato nella sua profonda sofferenza e solitudine, costretto ogni  settimana ad  affrontare 200  km  di  andata e 200 km d ritorno, ovvero Fermo/Rieti e viceversa, con lo stress che  comporta, i rischi  stradali e i valori di colesterolo che si  sono innalzati a  rischio  di  infarto del miocardio.

Mi chiedo sig. ministro ma soprattutto lo chiedo a lei sig. Comandante generale, l’arma dei Carabinieri ha  catturato Matteo Messina Denaro, risolve  le violenze  di genere i maltrattamenti in famiglia, gli  atti  persecutori in  poche ore o pochi giorni, è mai possibile che non si riesca in  un mese o poche  settimane ad  aiutare  un  proprio dipendente? Le malattie nefaste non aspettano le lungaggini insignificanti della pubblica amministrazione. Sig. Generale Luzi, il benessere del  personale non  deve  essere solo a parole  ma nei fatti, la prego di intervenire, da Primo carabiniere D’ltalia  e da padre di famiglia, quale è lei,  di una  grande  famiglia, la  benemerita Arma dei  Carabinieri alla  quale  va il  mio saluto e la mia grande ammirazione”.

ilmessaggero.it

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