Nella mattinata di martedì 1 marzo, alla presenza del comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, del comandante interregionale dell’Italia Nord Occidentale Fabrizio Carrarini e del comandante Regionale Lombardia Stefano Screpanti, sono state celebrate nella provincia di Brescia due solenni cerimonie di inaugurazione delle nuove caserme delle Compagnie di Breno e di Rovato.
Il taglio del nastro a Breno
Il primo evento è stato l’inaugurazione e intitolazione della Caserma della Compagnia della Guardia di Finanza di Breno, che ha accorpato le ex Tenenze del Corpo di Pisogne e di Edolo. Il nuovo stabile, sito a Breno in Via Milano, in passato adibito a sede della Sezione distaccata di Breno del Tribunale Ordinario di Brescia, è stato consegnato al Corpo a fine 2021, dopo una serie di lavori finalizzati ad ammodernarlo ed adattarlo pienamente alle esigenze di un reparto operativo della Guardia di Finanza. Nel corso della cerimonia, iniziata alle 09.30 di mattina, l’immobile è stato intitolato alla memoria dell’Appuntato del Corpo Giuseppe Domenighini, coraggioso bresciano insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare per un’eroica azione compiuta nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Le autorità presenti
Le cerimonie, svoltesi nel pieno rispetto delle misure di contenimento pandemico, hanno visto la presenza di importantissime Autorità politiche, civili, militari e religiose. Hanno partecipato all’inaugurazione delle nuove caserme numerose e importanti cariche istituzionali bresciane, tra cui: il prefetto di Brescia, il vescovo di Brescia, il presidente della Corte d’Appello di Brescia, il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Brescia, il procuratore capo di Brescia, il presidente della Provincia di Brescia, il rappresentante della Questura e il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, il comandante provinciale del corpo dei Vigili del fuoco, i sindaci di Breno e Rovato e molti altri. Hanno altresì presenziato agli eventi il comandante interregionale di Milano, Gino Micale, e il comandante di Legione di Milano Andrea Taurelli Salimbeni, dell’Arma dei carabinieri.
Gli interventi durante le cerimonie
Dopo i saluti del comandante provinciale di Brescia Marco Tolla e gli interventi dell’autorità di vertice del Corpo, si è svolta la benedizione delle strutture, cui è seguita la lettura della Preghiera del Finanziere da parte del cappellano militare delle Fiamme Gialle lombarde, monsignor Andrea Scarabello. Quindi si è proceduto alla cerimonia del taglio del nastro ed alla scopertura delle targhe marmoree di intitolazione della caserma: a Breno, da parte della madrina della cerimonia, Maria Domenighini e, a Rovato, da parte del padrino della cerimonia, Gasparino Venturelli (nipoti dei due eroi).
Nel corso delle cerimonie, il comandante generale Zafarana ha evidenziato come l’inaugurazione delle nuove caserme, diretta ad un riassetto del dispositivo del Corpo nella provincia bresciana, finalizzato ad assicurare presidi di legalità sempre più efficienti ed efficaci, testimoni la grande attenzione riservata dalla Guardia di Finanza ad un contesto territoriale, quale quello della provincia di Brescia, caratterizzato da eccellenze produttive di rilievo mondiale e da un dinamismo idoneo a suscitare forte interesse da parte della criminalità economico-finanziaria.
In tale contesto appare ancor più importante il ruolo della Guardia di Finanza nel salvaguardare i contribuenti e gli operatori economici onesti dalla concorrenza sleale esercitata da coloro che evadono le imposte e i contributi, impiegano manodopera in nero o irregolare, beneficiano indebitamente di finanziamenti e contributi pubblici, riciclano proventi illeciti e alimentano il mercato del falso. Il comandante generale ha voluto altresì sottolineare come l’intitolazione delle nuove caserme a due eroiche Fiamme Gialle bresciane della Prima Guerra Mondiale costituisca l’occasione per esaltare i valori fondanti dell’Istituzione, quali lo spirito di sacrificio, la dedizione assoluta al servizio e il senso del dovere. L’appuntato Giuseppe Domenighini e la guardia Giovanni Venturelli, infatti, con le loro eroiche gesta, costituiscono un esempio per le generazioni attuali e future delle Fiamme Gialle, nonché un inestimabile patrimonio morale e modello di riferimento per l’agire quotidiano.