Aiutatemi, ho fatto del male a mia mamma”: questo è quanto avrebbe riferito all’operatore del 112 la ragazzina di 15 anni che sabato sera ha ucciso a coltellate la madre, la 43enne Manuela Guerini. E’ successo intorno alle 22 della vigilia di Ferragosto a Treviglio, in un appartamento di Via Butinone: è qui che si è consumata la tragedia su cui sono in corso le indagini e gli accertamenti dei carabinieri. La salma di Guerini è già stata trasferita in ospedale a Bergamo: qui verrà eseguita l’autopsia.
Una lite scatenata per futili motivi
Madre e figlia vivevano insieme in una palazzina a corte dove abitano altre sei famiglie. Nessuno si sarebbe accorto di nulla fino all’arrivo dei carabinieri. Come detto è stata la stessa ragazzina, disperata, ad allertare i soccorsi: all’arrivo di militari e sanitari era in stato di shock. La 15enne è stata trasferita in una comunità protetta, ma è già stata ascoltata dai carabinieri.
Per la donna, purtroppo, non c’è stato niente da fare. All’arrivo di ambulanza e automedica era già morta. Si presume sia stata colpita da una coltellata che poi risulterà fatale. Come riferito dalla stessa 15enne, la lite in casa si sarebbe scatenata per futili motivi: sembra tutto sia nato dal rimprovero della mamma alla figlia per non aver fatto un lavoro domestico.
[sc name=”pubblicit” ][/sc]Uccisa con un coltello da cucina
Quello che succederà dopo è ancora oscuro, come è oscuro l’epilogo della vicenda. La ragazzina si sarebbe armata con un coltello da cucina e avrebbe infilzato la madre durante il litigio. Tempo pochi minuti e sul posto c’erano già i carabinieri. Manuela Guerini lavorava come impiegata in uno studio di commercialista. La figlia andava a scuola: tra le due i rapporti erano buoni, come raccontato dai vicini. Tutto il quartiere è sotto shock: sembravano affiatate, gentili e disponibili con tutti. Ma allora cosa è successo in Via Butinone?