Comunicato Sindacato Itamil Esercito
Il Sindacato Itamil Esercito continua a rappresentare la voce indomita dei militari, non compromessa né subordinata allo Stato Maggiore.
Dal governo Meloni e dal Ministro Guido Crosetto, ci attendiamo azioni concrete.
Tutto sembra lievitare – dal costo della vita ai privilegi dei politici a tutti i livelli – e nel frattempo attendiamo con impazienza il rinnovo del contratto 2022/2024.
Questo governo sembra eccellere in questioni ideologiche, ma quando si tratta di costruire soluzioni concrete, si rivelano tutti chiacchieroni.
La nostra pazienza si è esaurita, e l’opposizione silenziosa di questo governo non fa che aggravare la situazione.
Con il non rinnovo del contratto, ci sono ulteriori manovre silenziose e pericolose contro il personale. Per esempio, la legge 119/2022 in discussione dal Governo prevede essenzialmente un aumento del ruolo dirigente per l’esercito, mentre il passaggio al ruolo di Graduati viene congelato fino al 2033.
Il nostro Sindacato, con responsabilità, modera gli entusiasmi mentre chiediamo spiegazioni al Ministro della Difesa riguardo al passaggio in servizio permanente dei Volontari, in particolare dei Volontari in ferma prolungata quadriennale (VFP4).
Siamo preoccupati anche per la recente circolare Persomil e Persociv sul passaggio al ruolo civile dei militari non idonei al servizio. Non possiamo accettare un principio di “rottamazione” per coloro che si ammalano o non sono più idonei al servizio nel corso della loro carriera.
In materia previdenziale, sembra che il ddl pensioni del Senatore Gasparri, che prevede l’aumento dei coefficienti tenendo conto della specificità, sia fermo.
Aspettiamo di essere ascoltati dal governo in merito alla nostra petizione popolare, che ha ricevuto il riconoscimento nella seduta n.55 del 12 aprile 2023, con i numeri 407 e 408.
Il disagio tra i militari impiegati in addestramento notturno senza straordinari a pagamento.
Il Ministro della Difesa, lasci perdere il libro del Generale Vannacci e ci aiuti invece a comprendere come vengono distribuiti i soldi degli straordinari, soprattutto per gli alti comandi.
È inaccettabile che manchino fondi per gli addestramenti notturni, mentre contemporaneamente vengono avviati procedimenti contro i nostri dirigenti che denunciano ingiustizie sociali.
I colleghi impiegati nell’operazione “Strade Sicure” soffrono a causa dei turni massacranti, delle pesanti dotazioni, delle obsolete strutture alloggiative e delle continue ispezioni. Il personale è costantemente sottoposto a stress, spesso inutili, e viene allontanato per lunghi periodi dai propri familiari. Servire la Patria non significa essere servi del datore.
Spesso qualche dirigente dall’alto detta gli ordini, si godono i fine settimana, le vacanze natalizie, Pasquali ed estive, mentre il personale viene spremuto fino all’ultima goccia di sangue.
Si vive per lavorare.