La Digos indaga sull’episodio verificatosi mercoledì pomeriggio a Taranto: identificati i manifestanti – una ventina – che hanno lanciato sassi contro la nave Carabiniere che transitava a Taranto nel canale navigabile, apostrofando i militari al grido di “assassini”, e con altri insulti. Manifestazione non autorizzata e vilipendio di corpo armato dello Stato tra i reati ipotizzati. La vicenda ha avuto eco nazionale, con commenti da parte di praticamente tutte le forze politiche.
Sul fronte delle indagini, sono in corso gli accertamenti da parte della Digos, che sta identificando coloro che hanno lanciato i sassi contro la fregata della Marina Militare, tornata a Taranto dopo una missione per effettuare lavori nell’Arsenale. Varata nel 2014, la nave Carabiniere ha compiti di contrasto al naviglio ostile e di lotta antisommergibile.Gli inquirenti stanno approfondendo l’accaduto.
Le persone individuate – è quanto trapela dalle fonti investigative – sarebbero riconducibili agli ambienti dei centri sociali, ma si tratta di un’azione di polizia giudiziaria ampia. Tra i reati ipotizzati, ci sono: manifestazione non autorizzata e vilipendio di corpo armato dello Stato. Dopo le procedure di identificazione, saranno individuate le singole responsabilità di ciascuno.
Si analizzano testimonianze e anche i materiali video amatoriali pubblicati sui social network e, intanto, si ricostruisce l’intero episodio.Durante il passaggio della fregata Carabiniere, è stato aperto il ponte girevole. Il lancio dei sassi è iniziato dall’argine del canale navigabile della città vecchia.
Le forze dell’ordine erano presenti, come sempre, agli accessi del ponte, poiché all’apertura del ponte girevole il traffico è temporaneamente bloccato; ma i punti di controllo del traffico non erano vicini al luogo in cui è avvenuta la contestazione per permettere un intervento immediato.