Inferno in A4, pulmino disabili contro Tir in coda: sei morti, una ferita grave

pulmino disabili contro Tir
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Tragedia in A4. Pulmino tampona tir fermo in coda: sei persone sono morte nel tratto a tre corsie, nel terribile incidente accaduto ieri, venerdì 7 ottobre, poco prima delle 16, nel tratto compreso tra lo svincolo di San Donà- Noventa e di Cessalto, in direzione di Trieste.

Lo riferiscono Autovie Venete e i soccorritori. I morti sarebbero l’autista del pulmino dell’associazione Cen.tr.o.21 di Riccione e cinque passeggeri, disabili e volontari. Si tratta di quattro donne e due uomini.

La settima passeggera, Romina Bannini, 36 anni, è ricoverata in prognosi riservata a Mestre. Non è ancora chiaro se l’automezzo, di proprietà dei Lion’s, sia stato dato in prestito oppure donato all’associazione. L’autostrada è stata chiusa, uscita obbligatoria a San Donà. Si sono formate code oltre gli 11 km.

Le vittime: 4 donne e 2 uomini. Erano diretti in Carnia

Sono 4 donne e due uomini tra cui l’ex sindaco di Riccione (dal 2009 al 2014), Massimo Pironi, a bordo come volontario. Le vittime: Maria Aluigi, 34 anni, Alfredo Barbieri, 52 anni, Massimo Pironi, 63 anni, Francesca Conti, Rossella De Luca, Valentina Ubaldi. Erano diretti in Carnia per illustrare alcuni progetti a tutela dei disabili e dei giovani affetti dalla sindrome di down.

La dinamica, grave la superstite

Poco prima delle 16, lo schianto. Si è salvata soltanto una giovane donna, anche lei disabile, estratta dopo un lunghissimo lavoro dei Vigili del fuoco di Mestre, San Donà di Piave e Motta di Livenza. L’abitacolo del furgone è stato letteralmente sventrato. La superstite era di fatto imprigionata in un piccolo vano in cui giacevano anche tutti gli altri passeggeri: quattro donne e un uomo, tutti affetti da disabilità, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Il medico del Suem, giunto a bordo dell’elicottero, ha cercato disperatamente di trovare un flebile segnale di vita, ma non c’è stato nulla da fare: il decesso è avvenuto per tutti all’istante.

Al momento del violentissimo tamponamento erano segnalati rallentamenti – anche attraverso i pannelli a messaggio variabile e già da molti chilometri di distanza – a causa del traffico intenso tra Meolo – Roncade e il bivio A4/A28 (nodo di Portogruaro). L’incidente è avvenuto nella corsia centrale dell’ultimo tratto caratterizzato da tre corsie, prima di addentrarsi nell’imbuto a due in cui, soprattutto il venerdì pomeriggio, il volume di traffico in direzione del confine di Stato è ormai insostenibile: l’autista del furgone, che sembra procedesse a velocità sostenuta, non si è avveduto del Tir fermo in coda. Il mezzo si è completamente accartocciato sotto il camion. La scena che si è presentata agli automobilisti che hanno cercato di portare i primi soccorsi è stata straziante.

Per permettere alla Polizia stradale di rilevare la dinamica del sinistro e agli addetti di Autovie Venete di rimuovere i veicoli coinvolti, il tratto tra San Donà e Cessalto, in direzione Trieste, è rimasto chiuso per ore: in tarda serata le code erano lunghe oltre 11 chilometri e si sono verificati altri due incidenti, senza gravi conseguenze per i mezzi coinvolti, ma con un’auto che si è incendiata.

Lutto cittadino a Riccione

La sindaca di Riccione, Daniela Angelini, ha proclamato il lutto cittadino per le sei vittime dell’incidente che a San Donà di Piave ha coinvolto l’associazione Centro21, una notissima associazione del territorio che, da quasi trent’anni si occupa di assistenza a persone con la sindrome di Down. Il Comune ha deciso di annullare i festeggiamenti per il centenario della città, che sarebbero dovuti cominciare in serata. L’associazione è nata nel 1993, formata da familiari di persone con sindrome di Down. Dall’esperienza dell’associazione nel 2015 è nata una cooperativa, che si chiama Cuore21, come braccio operativo, soprattutto per assicurare ai disabili un’autonomia e opportunità lavorative. Nel 2019 aveva aperto anche un negozio/laboratorio di produzione e vendita.

Altri due incidenti alle 18 tra Meolo e San Donà

Nel pomeriggio, dopo le 18, altri due incidenti, sempre in A4, sempre in direzione Trieste, tra Meolo e San Donà.  Alle ore 18.45 i km di coda sono 11, il traffico è completamente bloccato. Alle ore 18 il secondo incidente al km 427 dell’A4 tra Meolo e San Donà, sempre direzione Trieste, mentre dopo 20 minuti un altro veicolo si è incendiato al km 421.  

 Zaia: fermare questo bollettino di guerra

«Non possiamo accettare la A4 passi alla storia per essere l’autostrada con un quotidiano bollettino di guerra. Ora è il momento del dolore, della vicinanza alle famiglie delle vittime, ma il problema resta, e va risolto in maniera radicale». Così il presidente del Veneto Luca Zaia (oggi positivo al Covid) commenta il tragico incidente costato la vita a sei persone nel tratto veneziano della A4. «Ho riletto più volte il titolo della notizia – afferma Zaia – perchè speravo di aver capito male…. Ancora adesso stento a credere che sei persone possano aver peso la vita in questo modo.

Non possiamo accettarlo, la potremmo ormai definire l’autostrada “della morte”, costellata di incidenti mortali nei tratti più collassati dal traffico». Per Zaia va ricordato che la Venezia-Trieste «è la nostra porta d’ingresso verso est, in un territorio nel quale passano più corridoi europei, e inevitabilmente il traffico proveniente da tutta Europa». «Dobbiamo porre fine a queste quotidiane tragedie – conclude il governatore – oggi di una dimensione immane, 6 morti e un ferito grave». Un disastro sulla cui specifica dinamica specifica «non si può entrare, perchè non conosciamo ancora, ma che conferma come che la sicurezza stradale non possa prescindere da interventi quantomai necessari».

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