Si sono finti pazienti per incastrare e dare esecuzione ad un’ordinanza cautelare a carico di un infermiere, ritenuto responsabile di maltrattamenti perpetrati nei confronti di sua mamma e della sua compagna, che precedentemente abitavano con lui. I carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Comapagnia di Terracina hanno messo a punto un piano per non lasciarselo sfuggire: si sono presentati nella sala d’attesa del luogo di lavoro dell’infermiere, fingendo di essere lì per una visita. L’infermiere, un sessantaquattrenne originario del Comune di Sonnino, in provincia di Latina, era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, appunto, perché accusato di maltrattamenti in famiglia. Le due donne a seguito delle percosse subite dall’uomo, sono dovute ricorrere a cure mediche, per aver riportato varie lesioni. Una spirale di violenze al culmine della quale, dopo l’ennesimo episodio, entrambe si sono fatte forza, una con l’altra e hanno deciso di denunciare il loro aggressore alle forze dell’ordine.
Appreso che su di sé pendeva tale provvedimento, emesso dal giudice delle indagini preliminari Giorgia Castriota, su richiesta del pubblico ministero Marco Giancristofaro, l’uomo era riuscito temporaneamente a far perdere le proprie tracce, a sfuggire alle forze dell’ordine e all’Autorità Giudiziaria. Per un mese ha evitato l’arresto e di essere ristretto della libertà personale, prendendosi ferie dal lavoro e allontanadosi dai luoghi abitualmente frequentati, nella speranza, forse, che potesse scampare le manette. Invece i carabinieri hanno aspettato che tornasse e lo hanno tratto in arresto.