Imbrattata la lapide dei carabinieri uccisi nella Strage del Pilastro dalla Uno Bianca

Lo sfregio al cippo che a Bologna ricorda i Carabinieri assassinati al Pilastro dalla banda della Uno Bianca «è un fatto grave e inaccettabile.

La mia solidarietà va ai loro familiari, a tutte le vittime e a tutti i familiari delle vittime, all’Arma dei Carabinieri». Lo dichiara il parlamentare Andrea De Maria (Pd): «Auspico che i responsabili siano individuali al più presto. Non sottovalutiamo che vi sia chi vuole insultare così chi è caduto compiendo il proprio dovere».

Interviene, sempre dal Pd, anche il consigliere regionale Stefano Caliandro: gli atti di vandalismo sulla lapide «sono indegni e vanno perseguiti dalla giustizia senza esitazioni. È impensabile tollerare questo sfregio verso coloro che sono caduti per proteggere tutta la cittadinanza: i responsabili vanno individuati e condannati al più presto».

La condanna per l’imbrattamento della lapideQuesto «grave atto offende tutta la città- aggiunge Caliandro- e riapre le ferite dei familiari delle vittime della Uno Bianca, a cui va la mia piena solidarietà e vicinanza, così come all’Arma dei Carabinieri».

Per il Siulp di Bologna l’imbrattamento della lapide in memoria di Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini «rappresenta un atto di violenza e mancanza di rispetto per il dolore dei familiari delle vittime. Ecco perché nel «condannare con fermezza» certi «incommentabili atti di vandalismo- scrive il sindacato di polizia- esprimiamo solidarietà, vicinanza e sostegno alla presidente dell’associazione Rosanna Zecchi, ai familiari e all’Arma dei Carabinieri.

Siamo certi infine che verranno identificati in tempi brevi gli autori».

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