“Il provveditore regionale della Sicilia ha negato categoricamente l’impiego di un autobus della polizia penitenziaria per l’accompagnamento di decine di agenti dal carcere di Catania a Mineo” per “partecipare ai funerali dei tre colleghi” morti in un incidente stradale il 19 luglio scorso nello scontro tra due auto.
Lo afferma il presidente della Confederazione sindacati penitenziari, Domenico Nicotra, sottolineando cdi “constatare, ancora una volta, la freddezza, il cinismo, la lontananza dell’amministrazione dei dirigenti penitenziari“. “I colleghi che hanno deciso di partecipare – aggiunge il sindacalista – sono presenti in divisa e sono arrivati con un autobus privato noleggiato da loro e non con uno istituzionale”
“Chiediamo alle forze politiche italiane – dice Nicostra – un interessamento sulla vicenda, per eliminare quella balorda norma di legge che fa dipendere gerarchicamente il personale di polizia penitenziaria da funzionari burocrati civili che del corpo non fanno parte e che non meritano di gestirlo.
Al ministro della Giustizia chiediamo l’immediata destinazione ad altro incarico della signora Calandrino, che da oggi non riconosceremo più come autorità da cui prenderà ordini la polizia penitenziaria in servizio in Sicilia. Chiediamo, con forza, urgente riscontro”.
Il 19 luglio scorso nell’incidente stradale sono morti tre agenti di polizia penitenziaria che erano in servizio nel carcere di piazza Lanza di Catania. I tre, dopo avere finito il turno di lavoro, si stavano recando a Mineo per assistere alla processione per il Patrono.
La loro auto, una Peugeot 208, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con una Lancia Delta sulla strada statale 385. Gianluca Barbanti, 38 anni, e Giuseppe Spampinato di 49, sono morti sul colp, mentre Pietro Tatoli, 48 anni, che era alla guida è deceduto dopo il ricovero nell’ospedale Cannizzaro di Catania. (ANSA).