È sotto shock il maggiore Oscar Del Dò che pilotava il Pony 4 delle Frecce Tricolori dopo aver scoperto che nell’incidente ha perso la vita una bambina di cinque anni. Pochi attimi, non più di due secondi, per prendere una decisione prima dello schianto: «Ho tenuto finché ho potuto – ha detto alla Stampa – poi ho dovuto lanciarmi sennò mi sarei schianto con l’aereo».
In quel momento per una tragica casualità passava l’auto della famiglia con la piccola, morta sul colpo dopo essere stata travolta dal jet. «Non ho visto quella macchina», ha spiegato il pilota.
«Quando con il paracadute ho toccato terra, ho visto un incendio. Sono corso verso il fuoco, ma un uomo mi ha fermato e mi ha detto: “Hai ucciso una bambina”. Da quel momento non riesco a darmi pace».
Il Pony 4 era l’ultimo della “coda” di sinistra mentre sfrecciava con quattro compagni nella formazione a triangolo. Dopo il decollo, è partita la manovra di ritiro del carrello. A quel punto sarebbe andato contro un piccolo stormo di uccelli che hanno colpito l’aereo vicino al motore.
L’aereo si spegne, Del Dò prova a riavviarlo ma non ci riesce. Cerca di portare l’aereo fuori dal perimetro, ma in brevissimo tempo diventa ingovernabile.
A quel punto il pilota si lancia con il paracadute, mentre il Pony 4 si schianta a terra e striscia a velocità altissima fino a esplodere.
Pilota esperto, 35 anni, Del Dò è entrato nelle Frecce Tricolori nel 2019, dopo aver prestato servizio nel 132mo gruppo del 51mo Stormo di Istrana, in provincia di Treviso.
In un incontro gli studenti dell’istituto tecnico Malignani di Udine, il pilota da ex allievo raccontava nel 2020 il suo ingresso nella pattuglia acrobatica: «Era il sogno del cassetto, così ho partecipato e ho avuto la fortuna di essere selezionato.
Era il sogno del cassetto, così ho partecipato e ho avuto la fortuna di essere selezionato. Ora sto effettuando l’addestramento e, dal primo maggio, farà parte delle Frecce a tutti gli effetti». Nato a San Daniele del Friuli, ha all’attivo circa 2mila ore di volo.