La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha annunciato che il Governo prevede per i primi giorni di novembre un Consiglio dei ministri monotematico, che sarà dedicato alle misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti al comparto Sicurezza e Difesa.
La seduta sarà preceduta da un incontro del Presidente del Consiglio e dei Ministri competenti con i sindacati rappresentativi del comparto.
Già con il Decreto Immigrazione si è segnato un primo passo verso il miglioramento delle condizioni di Forze Armate e di Polizia, attraverso l’allocazione di risorse per potenziare e finanziare iniziative finalizzate all’aggiornamento, al supporto logistico, all’acquisizione di beni e servizi nell’ambito dell’equipaggiamento, dell’armamento, degli strumenti telematici e dell’innovazione tecnologica, nonché per l’acquisto, la manutenzione e l’adattamento di mezzi, infrastrutture e impianti.
I Sindacati Militari: necessario un dialogo con il Governo Meloni
Tuttavia, come in passato, le risorse stanziate per le Forze Armate sono limitate rispetto a quelle assegnate alle Forze di Polizia.
Inoltre, queste risorse dovranno essere condivise con l’Arma dei Carabinieri, e attualmente non sono chiari i criteri di suddivisione. Inoltre, tali fondi sono vincolati agli anni 2023, 2024 e 2025, mentre per altri settori continueranno fino al 2030.
Per l’Esercito Italiano, il Decreto Immigrazione rappresenta solo una vittoria parziale, ottenuta grazie alla pressione esercitata dallo Stato Maggiore dell’Esercito, considerando che inizialmente le Forze Armate erano addirittura escluse dalla bozza del provvedimento.
I sindacati militari ritengono necessario un dialogo con il Governo Meloni per garantire una maggiore attenzione all’Esercito Italiano.