Il corpo dei corazzieri si costituì il 7 febbraio 1868, come Squadrone Carabinieri Guardie del Re, nella città di Firenze, allora capitale d’Italia; vennero riuniti 80 carabinieri a cavallo, provenienti dalle legioni Firenze, Milano e Bologna, con il compito di fare da scorta d’onore al corteo reale all’ingresso della principessa Margherita di Savoia, mentre si recava al matrimonio con il principe Umberto.
Il reparto dei corazzieri ha cambiato negli anni denominazione: Corazzieri, Guardie d’onore di Sua Maestà, Carabinieri Reali Guardie del Corpo di Sua Maestà, Drappello Guardie di Sua Maestà, Carabinieri Guardie del Re.
Nel 1870 le Compagnie Guardie Reali del Palazzo vennero sciolte e lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re, che già allora veniva soprannominato Squadrone corazzieri, divenne l’unico reparto con il compito di proteggere la casa reale.
Nel 1871, dopo che i sovrani si erano trasferiti da Firenze a Roma, lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re entrò a far parte della Legione Carabinieri di Roma e si insediò al Quirinale.
Quando il 13 giugno 1946 Umberto II di Savoia lasciò l’Italia a seguito della proclamazione della Repubblica, sciolse il giuramento al Re che lo squadrone aveva pronunciato, liberandolo così dall’obbligo di servirlo.
Lo squadrone tornò ufficialmente al Quirinale l’11 maggio 1948, quando si insediò il neo eletto presidente della repubblica Luigi Einaudi, che ripristinò lo “Squadrone carabinieri guardie” con le divise storiche del 1876.
Nel 1965 divenne Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica.
Con un decreto del Presidente della Repubblica, nel 1978, al reparto venne concesso lo stendardo.
Nel 1990 il reparto assunse rango reggimentale come “Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica” e il 24 dicembre 1992 venne ufficialmente denominato Reggimento Corazzieri, grazie a due decreti del Presidente della Repubblica.
A giugno del 2017 esordì il primo corazziere di origine brasiliana nella storia d’Italia in occasione della visita al Quirinale di papa Francesco al presidente Sergio Mattarella.
Le Uniformi e lo Stemma Araldico
I Corazzieri utilizzano uniformi differenti rispetto agli altri reparti dei Carabinieri, costituite da giubbe da cavallo monopetto per appuntati e brigadieri e doppio petto per marescialli ed ufficiali. In particolari circostanze, quali i servizi di guardia ed i picchetti d’onore al Quirinale, vengono indossate le uniformi di rappresentanza o di mezza gala, utilizzando l’elmo con sottogola e criniera di cavallo; per particolari servizi d’onore, come alla Festa della Repubblica, viene indossata anche la tipica corazza del reggimento.
Ai corazzieri è stato concesso un proprio stemma araldico nel dicembre 1986. In esso sono richiamati i colori delle capitali dove il corpo nel corso della sua storia ha prestato servizio, cioè Torino, Firenze e Roma. Una parte dello stemma richiama quello generale dell’Arma Carabinieri. Sono anche richiamati la corona turrita, simbolo dell’Italia e presente negli emblemi delle Forze Armate, e lo Stendardo presidenziale italiano, cambiato nel 1990 e nel 1992. Nello stemma campeggia il motto «VIRTUS IN PERICULIS FIRMIOR» (“il coraggio diventa più forte nel pericolo”)