Una chiesa gremita ha accolto questa mattina il feretro di Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo due anni fa, nel tentativo di proteggere l’ambasciatore Attanasio, nell’Abbazia di Fossanova. C’erano i familiari, il prefetto Maurizio Falco i rappresentanti di venti amministrazioni comunali, il presidente della Provincia, il sindaco di Sonnino ed ha voluto esserci anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il comandante interregionale carabinieri Podgora Enzo Bernardini, il comandante legione carabinieri Lazio Antonio De Vita e il comandante della II Brigata Mobile di Livorno Stefano Iasson, oltre alla sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi e ai senatori Nicola Calandrini e Stefania Pucciarelli.
Era il 22 febbraio del 2021 quando Vittorio Iacovacci, 30 anni, carabiniere scelto ora Medaglia d’oro al Valor militare, rimase ucciso in un attentato avvenuto in Congo, insieme all’ambasciatore italiano Luca Attanasio. A due anni di distanza l’Arma dei carabinieri si è ritrovata questa mattina a Sonnino per la cerimonia di traslazione della salma di Vittorio Iacovacci, dal cimitero cittadino al monumento funebre realizzato dalla famiglia e autorizzato dalla prefettura di Latina in un terreno di proprietà nei pressi dell’abitazione di via delle Vigne dove Iacovacci è cresciuto.
La messa a Fossanova è stata officiata dal cappellano militare e dal parroco. Il feretro è stato portato a spalla all’interno della chiesa dai carabinieri in alta uniforme. Al termine della funzione la salma è stata trasferita in via delle Vigne a Sonnino scalo dove è stata tumulata nel monumento funebre.
A seguire è stato esposto in volo un drappo tricolore da parte di due militari della Squadra Paracadutismo Sportivo del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” che si sono lanciati nel cielo sopra Sonnino. Si è concluso così un complesso iter amministrativo che ha consentito alla famiglia di tumulare le spoglie del militare medaglia d’oro alla memoria in un luogo diverso dal cimitero cittadino.
Con lo stesso spirito nei mesi scorsi l’amministrazione ha voluto inoltre intitolare al carabiniere il plesso scolastico di Capocroce che Vittorio Iacovacci aveva frequentato da bambino, con l’obiettivo di lasciare un segno anche per le generazioni future. Domani il Rotary Club di Latina ricorderà “Vittorio Iacovacci, figlio e carabiniere” in un evento in programma all’Hotel Europa, a Latina, a partire dalle 18.
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