Il 5 aprile scorso, 30 diplomatici russi vengono espulsi dal Ministero degli Esteri perché accusati di condurre operazioni di spionaggio sul suolo italiano.
Il 30 marzo del 2021 il capitano di fregata Walter Biot, in servizio presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, viene arrestato con l’accusa di aver venduto segreti militari della Nato alla Russia.
Tra i documenti sequestrati anche il Reperto S, un’analisi della Nato sulle attività destabilizzanti della Russia in Ucraina. Gli uomini del Ros dei Carabinieri lo trovano in macchina con un addetto militare russo di nome Dmitri Ostroukhov, un uomo proveniente dal Gru, il servizio segreto militare di Mosca. Il giorno dopo l’arresto Ostroukhov viene espulso e insieme a lui viene espulso anche l’addetto navale dell’Ambasciata russa in Italia, Aleksej Nemudrov, il numero due dei diplomatici russi nel nostro Paese, l’uomo che aveva gestito la logistica della missione sanitaria russa in Italia del marzo 2020.
A un anno di distanza, il 5 aprile scorso, 30 diplomatici russi vengono espulsi dal Ministero degli Esteri perché accusati di condurre operazioni di spionaggio sul suolo italiano. Nel complesso, l’Europa espelle 149 diplomatici della Federazione Russa. Che relazioni ci sono tra le attività dei due uomini espulsi nel caso Biot e i 30 addetti russi definiti dal Presidente del Consiglio Mario Draghi “pseudo-diplomatici”? E che tipo di documenti segreti nell’ambito delle attività dell’Alleanza Atlantica cercavano le spie russe in Italia?
Lunedi 9 maggio a Report uno speciale di Daniele Autieri sullo Spy Game