Identificati i 4 poliziotti che avrebbero picchiato i 17enni «senza motivo», spunta un testimone: segnalati in procura dai colleghi

Poliziotti picchiati durante l'identificazione
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Sono stati identificati i quattro poliziotti denunciati che avrebbero aggredito senza un apparente motivo tre 17enni mentre erano diretti in un McDonald’s la sera del 9 giugno scorso.

Come scrive l’edizione romana di Repubblica, sarebbero stati gli stessi colleghi degli agenti a individuare l nomi dei poliziotti, anche grazie al video realizzato dai ragazzi aggrediti che hanno ripreso le targhe delle due volanti del commissariato Aurelio.

L’identificazione, inserita in un’informativa consegnata in procura, sarebbe avvenuta grazie anche al segnale satellitare delle due Alfa Romeo Giulietta, individuate quella sera nella zona della circonvallazione Cornelia, dove era stata segnalata una rissa tra ragazzi.

Altra conferma della presenza dei quattro agenti in quella zona è arrivata da un testimone. Si tratta di un amico dei 17enni aggrediti che si sarebbe poi allontanato per paura. Il ragazzo avrebbe comunque assistito alla scena, confermando la versione dei suoi amici.

Stando alla loro ricostruzione depositata nella denuncia, i quattro agenti sarebbero scesi dalle due volanti e senza identificare i ragazzi li avrebbero picchiati: «Ve ne dovete andare affanculo sennò ve piamo a pizze», avrebbe urlato uno dei quattro dando uno schiaffone a un ragazzo che chiedeva spiegazioni.

Uno dei tre ragazzi sarebbe stato sbattuto contro un muro, a un altro sarebbe stato piegato il braccio destro dietro la schiena, per poi essere sbattuto e immobilizzato sul cofano di una delle due volanti. «Quando vedi la polizia devi abbassare lo sguardo – urlavano – e portare rispetto».

Oltre al video dei ragazzi che ha immortalato le targhe delle volanti, ci sarebbero anche i filmati delle telecamere di sicurezza di un bar vicino che mostrerebbero la scena. In più c’è il racconto di un quarto agente che non avrebbe partecipato alle violenze, ma avrebbe detto ai colleghi di tornare in macchina. L’agente, così come i suoi colleghi, non avrebbero prodotto nessun documento che certificasse l’intervento di quella sera.

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