Le mani della camorra nei set e nelle produzioni cinematografiche della capitale.
È nei progetti della romana Henea Productions, che, secondo l’accusa degli inquirenti, finivano riciclati i soldi del clan D’Amico-Mazzarella di Napoli.
I carabinieri del Nucleo investigativo, insieme alla Finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale, hanno eseguito stamani nove arresti tra la Capitale e il capoluogo campano.
Al centro dell’indagine coordinata dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò, ci sono il produttore D. M. e i suoi presunti legami con al criminalità organizzata. Secondo chi indaga il gruppo riciclava i soldi della camorra attraverso le produzioni dell’azienda cinematografica: “Perché un film può costare 200 mila ma può costare pure 50 milioni di euro”, dicevano gli indagati parlando al telefono, “il cinema è il nostro strumento”.
Tra nove arrestati anche due appartenenti alle forze dell’ordine, rispondono, a vario titolo, di riciclaggio in concorso con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa e di emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. In manette anche un poliziotto di Nettuno, ma in servizio nella capitale, reclutato per trasportare un’ingente somma di denaro da Napoli a Roma senza destare sospetti.