L’aggressore del Poliziotto di Milano – Hasan Hamis, un cittadino marocchino di 37 anni, è accusato di aver accoltellato il viceispettore Christian De Martino il 9 maggio alla stazione Lambrate di Milano. Affronta ora l’accusa di tentato omicidio per aver colpito il poliziotto De Martino con tre coltellate dopo aver lanciato pietre tra i binari. Hamis aveva un procedimento di espulsione emesso dal questore di Avellino, ma non è mai stato eseguito.
L’aggressore del poliziotto a Milano
È irregolare in Italia dal 2002 e ha una lunga lista di precedenti penali, tra cui condanne per il porto di coltelli, furti e reati legati alla droga. L’arma utilizzata aveva un manico lungo 16 centimetri e una lama lunga venti. Nel frattempo, De Martino lotta per la vita all’ospedale Niguarda dopo un intervento chirurgico di quattro ore. È stato rianimato da un arresto cardiaco per cinque volte.
Hasan Hamis è stato segnalato in Italia per la prima volta il 18 dicembre 2002 a Napoli. Il prefetto di Napoli lo ha espulso due volte, ma non ha mai avuto un permesso di soggiorno. Successivamente è stato segnalato anche al prefetto di Avellino.
Tuttavia, nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio non c’era posto per lui, quindi è stato lasciato in libertà con l’ordine di lasciare l’Italia entro sette giorni. Tre anni fa, la questura di Avellino aveva cercato di organizzare il suo rimpatrio in accordo con il consolato a Rabat, ma senza successo. Nel frattempo, Hamis ha ricevuto numerose condanne in Italia per vari reati, tra cui rapina aggravata, furto, lesioni personali, reati legati agli stupefacenti e sequestro di persona. È stato anche detenuto a Poggioreale. Domenica scorsa è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dopo aver minacciato altri viaggiatori con un rasoio. Nel corso degli anni ha utilizzato 22 alias diversi.
Gli alias dell’aggressore del Poliziotto De Martino
Oggi, Repubblica ha elencato una serie di alias utilizzati da Hassan Hamis, tra cui Hassan Saidi, Alibi Said, Omar Said, Daui Amid, e altre varianti. Si è anche presentato come Giuseppe Calid e Joseph Calb, nonché come Giuseppe Calette (egiziano), Giosué Namuj (israeliano), e Kalid Yussf (algerino), oltre a Mustafa Saud, di origine marocchina. Ha fornito date di nascita diverse, che vanno dal 1983 al 1992. È rimasto irregolare sul territorio italiano per un totale di 22 anni.
Le condanne
La sua prima condanna risale al 2004 per furto. Nel 2012 è stato arrestato dai carabinieri di Napoli per il possesso di un coltello in acciaio. Tra il 2013 e il 2020 è stato detenuto più volte, incluso un periodo trascorso nel carcere di Poggioreale e nel carcere di Ariano Irpino tra il 2020 e il 2023. Il 30 gennaio, ha minacciato alcune persone con un coltello presso la stazione centrale di Napoli, dove è stato fermato dalla Polfer. Infine, ieri è stato coinvolto in un tentato omicidio.
Sarebbe ora che le Forze di Polizia smettessero di fare da bersaglio INERMI davanti a soggetti violenti che spadroneggiano nelle nostre città confidando nell’impunità di fatto di cui godono.
O rispetti i rappresentanti dell’ordine pubblico o ne subisci le conseguenze dell’azione o reazione di cui sei la causa. BEN SI INIZI A FARE UN EFFETTIVO USO DELLA FORZA.