I controlli della Guardia di Finanza si concentreranno sui bonus fiscali e i crediti d’imposta falsi: le verifiche puntano soprattutto a scovare le imprese che hanno effettuato investimenti in ricerca e sviluppo.
Gli accertamenti saranno portati avanti in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, che ha creato degli appositi alert negli ultimi due anni. Ma chi rischia di più e quali sono i documenti che saranno maggiormente controllati?
Controlli Guardia di Finanza su bonus fiscali e crediti d’imposta falsi: chi rischia di più
I parametri con cui verranno svolti i controlli si trovano nella circolare del 28 luglio 2021 (0210419/21), inviata alle strutture locali e anticipata dal quotidiano ItaliaOggi.
In particolare, finiranno sotto la lente d’ingrandimento “incrociata” di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate le imprese che svolgono un’attività economica non congruente rispetto ai crediti d’imposta richiesti.
Per identificare le aziende si guarderanno i dati delle dichiarazioni dei redditi integrative relative a più anni, il quadro RU e l’uso in compensazione dei suddetti crediti.
Uno degli elementi che farà scattare i controlli sarà l’aver inviato le dichiarazioni nello stesso giorno. Altri fattori sono:
- l’assenza di riferimenti ad attività di ricerca e sviluppo nei bilanci d’esercizio;
- la mancata presentazione degli bilanci d’esercizio;
- l’utilizzo dei crediti d’imposta per il pagamento di ruoli, oneri fiscali e previdenziali relativi al personale, per rateizzazioni e controlli dei modelli di dichiarazione.
Qualora le Fiamme Gialle si dovessero trovare di fronte a progetti particolarmente complessi, per esempio nel settore scientifico, verrà chiesto il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico.
Controlli Guardia di Finanza: i documenti che smascherano i bonus non spettanti
Come abbiamo visto, l’attenzione delle Fiamme Gialle e dell’Agenzia delle Entrate si concentrerà sulle dichiarazioni dei redditi integrative e sul bilancio d’esercizio, ma non sono finiti qui i documenti controllati.
Finiranno nel mirino fiscale anche i documenti contabili certificati dai soggetti incaricati della revisione legale, oppure dal collegio sindacale.
Tutti questi documenti vanno allegati alla al bilancio. Le verifiche antifrode guarderanno:
- l’ammissibilità;
- l’effettività;
- l’inerenza dei costi.
Dall’analisi di questi tre valori la Guardia di Finanza determinerà l’effettivo avere diritto al credito d’imposta ricevuto.