Doveva essere la cerimonia di avvicendamento tra il vecchio e il nuovo comandante generale della Guardia di Finanza. I veti incrociati all’interno del governo hanno invece bloccato la nomina del successore del generale Giuseppe Zafarana, che al termine del mandato e dopo 42 anni di servizio, lo scorso 12 aprile è stato designato presidente dell’Eni. Il comando «provvisorio», come ha tenuto a precisare lo stesso Zafarana, lo ha preso De Gennaro, finito al centro della disputa tra la premier Giorgia Meloni che lo aveva scelto in accordo con il sottosegretario Alfredo Mantovano e la Lega che rivendica la scelta per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. E la scorsa settimana, durante il consiglio dei ministri che avrebbe dovuto procedere alla nomina, ha trovato un’inaspettato alleato nel ministro della Difesa Guido Crosetto, che deve dare il «concerto», dunque il via libera.
La piazza d’Armi del Comando a Roma
Giorgetti c’era, ieri, nella piazza d’Armi del Comando a Roma, e non ha affatto ignorato l’argomento. Anzi. Ha definito quella del successore di Zafarana una «scelta delicata e non semplice» sottolineando che richiede «un processo complesso e condiviso che si conclude con una deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia, di concerto con il ministro della Difesa». Puntualizzazione che è stata notata e non certo gradita all’interno di Fratelli d’Italia.
Il discorso
Nel discorso di commiato Zafarana ha ringraziato il suo comandate in seconda che, «in attesa delle determinazioni dell’autorità di Governo, assumerà la reggenza temporanea dell’istituzione». E Giorgetti nel suo intervento ha ammesso che i nodi non si sono sciolti. Fare il comandante di 57mila finanzieri, ha spiegato, «è una scelta non semplice che deve ricadere sul candidato più autorevole in una platea di generali tutti di primissimo piano». Gli undici possibili candidati erano tutti presenti oggi sul palco. Oltre ad Andrea De Gennaro, fratello dell’ex capo della Polizia e del Dis, Gianni, che rimane il favorito, ci sono i generali Fabrizio Cuneo, Fabrizio Carrarini e Ignazio Gibilaro a comporre la terna alternativa.
Il consiglio dei ministri convocato per giovedì
La trattativa è in corso e potrebbe sbloccarsi la prossima settimana. Il consiglio dei ministri convocato per giovedì potrebbe scegliere il nuovo comandante e procedere anche alla sostituzione del capo della polizia Lamberto Giannini, già designato a diventare prefetto di Roma con poteri esecutivi speciali per il Giubileo. Al suo posto l’attuale vicedirettore dell’Aisi (l’agenzia per i servizi di sicurezza interni) Vittorio Pisani, indicato dal ministro Matteo Piantedosi in accordo on il leader della Lega Matteo Salvini. Motivo in più – rispetto agli equilibri interni alla maggioranza – per Fratelli d’Italia e per la premier Meloni di rivendicare la scelta per la Finanza.
L’addio di Zafarana
Il discorso di commiato di Zafarana – che ha parlato di «viaggio unico e meraviglioso e di quattro anni intensi» – è stato l’occasione anche per tracciare un bilancio sull’attività. I controlli sul reddito di cittadinanza «sono stati 4.633 e hanno portato all’individuazione di illeciti per 42 milioni e alla denuncia di 2.886 responsabili. In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono state denunciate 953 persone, di cui 47 tratte in arresto, e ci sono stati sequestro di beni per oltre 318 milioni. A circa 4,8 milioni ammontano, invece, i sequestri per usura. Il contrasto dell’immigrazione irregolare via mare ha portato all’arresto di 40 scafisti e al sequestro di 86 mezzi».