La I sezione della Corte di Appello ha assolto definitivamente perché il fatto non sussiste il generale di corpo d’armata Giuseppe Mango, attualmente in pensione, al quale era contestato il reato di rivelazione di segreto di ufficio. Mango nel 2016 era comandante interregionale in Veneto delle Fiamme Gialle.
La vicenda aveva avuto un grandissimo clamore mediatico sia per l’autorevolezza e la notorietà dell’ufficiale coinvolto – all’epoca delle indagini in procinto di essere nominato comandante in seconda della Guardia di finanza – sia perché si inseriva nell’ambito di un’indagine complessa sul gruppo imprenditoriale della ristorazione Rosso Pomodoro. L’assoluzione è giunta all’esito di un lungo percorso processuale e dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato la precedente sentenza di condanna inflitta dalla Corte d’appello partenopea.
Guardia di finanza, assolto il generale Giuseppe Mango
L’avvocato Domenico Ciruzzi, che, insieme al professor Franco Coppi, assiste il generale Mango, ha espresso grande soddisfazione per la decisione della Corte: “Il processo aveva dimostrato la totale insussistenza dell’ipotesi delittuosa contestata e ciò era già stato certificato dalla Corte di Cassazione che, nella sentenza di annullamento, aveva severamente criticato l’illogicità della motivazione della precedente sentenza della Corte di Appello napoletana.
Guardia di finanza assolto il generale Giuseppe Mango: reato non sussiste
Il reato non sussiste perché il generale non ha mai rivelato a nessuno notizie coperte da segreto. Sono molto felice anche dal punto di vista umano perché il generale si è difeso strenuamente per anni, giungendo a rinunciare alla prescrizione per poter vedere acclarata la sua totale innocenza”.