Al via i controlli a tappetto da parte della Guardia di Finanza sui conti esteri, l’avvio delle operazioni è stato preceduto da una circolare (la n. 018399 del 2 luglio 2021) firmata dal generale Giuseppe Arbore, a capo del III reparto operazioni, tutela entrate. A darne notizia è ItaliaOggi, che ha così confermato un maxi blitz nelle prossime settimane.
Conti all’estero, blitz della Guardia di Finanza: chi rischia?
I controlli delle Fiamme Gialle partiranno con delle richieste a tappeto di nomi e codici fiscali dei contribuenti con conti all’estero (o per conto dei quali gli operatori finanziari e i professionisti hanno concluso operazioni con l’estero). I questionari inviati avranno come obiettivo quello di avere più info possibili sulle operazioni, col fine ultimo di individuare e/o scongiurare possibili frodi.
Si legge nella circolare che lo scopo è quello di “rafforzare gli strumenti di contrasto del fenomeni di illecito trasferimento e detenzione di attività economiche e finanziarie all’estero, consentendo di acquisire informazioni di rilevante interesse operativo relative a operazioni transfrontaliere dietro le quali possono celarsi condotte di evasione fiscale e altri illeciti collegati”.
Le richieste di chiarimento e l’invio dei questionari interesseranno non solo gli operatori finanziari ma – in generale – tutti i soggetti coinvolti in operazioni con l’estero, quindi:
- intermediari
- banche e società di investimento
- società di criptovalute e istituti di moneta elettronica
- fiduciarie e società che erogano finanziamenti
- società del gioco on line
- commercialisti, avvocati e notai.
Le operazioni che la Gdf passerà sotto la lente di ingrandimento saranno in particolare quelle sopra la soglia dei 15 mila euro, somma oltre la quale scatta il monitoraggio fiscale. Va detto per di più che il superamento di tale limita fa scattare i controlli indipendentemente dal fatto che si riferisca ad un’operazione unica o frazionata.
Per quanto riguarda gli autori delle operazioni, infine, le richieste riguarderanno non solo le persone fisiche o enti a esse equiparati, ma anche “le operazioni con l’estero eseguite per conto o a favore di società di capitali, enti commerciali e società di persone commerciali, a prescindere dal fatto che siano o meno residenti”.
Conti all’estero: in arrivo pesanti multe
Per prevenire e intervenire tempestivamente i fenomeni di frode, evasione e/o elusione, alla ricezione dei questionati inviati dalla Guardia di Finanza deve far seguito la risposta celere dei soggetti coinvolti.
Nello specifico, è stato chiarito, le risposte dovranno essere fornite tra i 15 e i 30 giorni. Inoltre, in caso di mancata risposta, sono previste sanzioni cui importo può variare da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 21 mila euro. In caso di reticenza, invece, sono previste multe da 250 euro a 2 mila euro.