Green pass Italia obbligatorio, sono 18mila i poliziotti che non hanno potuto o voluto fare il vaccino anti Covid e che quindi dal 15 ottobre dovranno ottenere il certificato verde attraverso i tamponi. Lo sottolinea all’Adnkronos Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, spiegando che è una situazione che rischia di mettere in seria difficoltà l’apparato della sicurezza. Una delle proposte arrivate dal sindacato Coisp è quella di estendere la validità dei tamponi per i poliziotti a 96 ore, in modo da risolvere i problemi logistici legati alla necessità di sottoporsi al test ogni 48-72 ore. Proprio sull’imminente entrata in vigore del green pass è in programma alle 15 un incontro tra i sindacati e il capo della Polizia, Lamberto Giannini.
”Tutto questo sta mettendo in grandissima difficoltà l’apparato della sicurezza – sottolinea – Inoltre le modalità del Green pass sono di difficile attuazione. Noi abbiamo una serie di attività anche in siti dove è molto difficile accedere alla possibilità di fare il tampone, oltre alla difficoltà di prenotare il tampone per le tante richieste”.
Alcune delle problematiche più evidenti riguardano ad esempio il personale aggregato. ”Prendiamo il personale che viene mandato a Lampedusa nel centro accoglienza e che rimane lì per 15 giorni – sottolinea – ma dove lo va a fare il tampone? Gli aggregati in Valsusa che stanno in mezzo alle montagne e dormono nei container dove vanno a farsi il tampone?”. Più in generale sottolinea Pianese, ‘‘se un poliziotto o un carabiniere ha fatto il tampone valido fino alle 14, quando termina il turno, alle 13.59 arresta una persona e si deve prolungare nell’orario di servizio, cosa fa, lascia lì l’arrestato perché deve andare via?”’. ”Quindi se un poliziotto si vuole fare il tampone ma non riesce a farlo – sottolinea – cosa facciamo lo mandiamo a casa senza stipendio per una settimana? E poi chi lo sostituisce? Noi abbiamo già una carenza di organico drammatica”.
[sc name=”pubblicit” ][/sc]Ecco perché, spiega Pianese, ”avevamo chiesto un incontro con il ministro dell’Interno, volevamo un confronto politico, proprio per rappresentare le problematiche – aggiunge – Noi non siamo contro, siamo a favore della campagna vaccinale e di tutto quello che può aiutare il paese a ripartire per tutelare le persone. Ma mettere in difficoltà il personale delle forze di polizia mi sembra fuori luogo”.
”A due giorni dall’entrata in vigore del Green pass obbligatorio non sono state ancora emanate le linee guida e non è stato chiarito come dovremmo predisporre i controlli – aggiunge -. I nostri 1.300 uffici territoriali non hanno ancora una direttiva e lo stesso Dipartimento della Pubblica sicurezza non ha ancora ricevuto una direttiva. E’ qualcosa di inimmaginabile. Siamo tornati all’epoca dei decreti Conte pubblicati il sabato sera che entravano in vigore il lunedì mattina”.
”Alle 15 avremo un altro incontro con il capo della Polizia e vedremo se c’è qualche indicazione – conclude -. E’ la stessa amministrazione che si trova in grande difficoltà”.