Ha chiesto di poter andare in bagno, ma una volta dentro ha aperto la finestra e si è lanciato di sotto.
Così è morto M. M., 61 anni, funzionario della polizia provinciale di Palermo.
L’uomo era accusato di corruzione. Il suicidio è avvenuto questa mattina, quando alle prime luci dell’alba i militari della guardia di finanza lo hanno raggiunto nella sua abitazione a Bagheria per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Un finanziere ha tentato di salvarlo, senza successo: ferito gravemente a una mano, è stato portato al pronto soccorso per essere medicato. Miraglia era indagato insieme ad altre nove persone nell’ambito di un’inchiesta per corruzione. A essere coinvolti, diversi imprenditori che operano nel settore dei rifiuti. Secondo la procura, avrebbero ottenuto rinnovi di autorizzazioni ambientali o soffiate su quando si sarebbero svolti ispezioni e controlli. Il presunto giro di mazzette si sarebbe aggirato intorno ai 15mila euro.
Accusato di corruzione si suicida durante l’arresto: ferito finanziere
Proprio Miraglia sarebbe stata una figura chiave al centro dell’inchiesta della procura. Il 61enne era destinatario di una misura cautelare in carcere, ma quando sono arrivati i finanzieri nella sua abitazione sembrava tranquillo.
L’uomo non avrebbe dato nessun segno di nervosismo o agitazione, e per la prima mezzora è rimasto calmo mentre i militari controllavano l’abitazione e gli notificavano l’ordinanza di custodia in carcere. Dopo trenta minuti ha chiesto di andare in bagno.
Un finanziere lo ha scortato, ma una volta dentro Miraglia ha aperto la finestra e si è lanciato di sotto, cadendo dal sesto piano. Per lui non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo a causa della violenza dell’impatto con l’asfalto.