La cronaca quotidiana di questo periodo di sperimentazione ci mostra che in moltissimi casi è sufficiente mostrare il taser per dissuadere il violento di turno ed arrendersi senza reagire.
E’ quanto dichiara in una nota la segreteria provinciale della Federazione Sindacale di Polizia, una delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sia a livello locale che nazionale.
Il taser in Italia è stato introdotto a seguito di una lunga serie di violenze fisiche contro le donne e gli uomini delle forze dell’ordine. Ogni anno vengono feriti in servizio quasi 2000 appartenenti alle forze di polizia, a differenza di quanto avviene all’estero dove molti stati democratici utilizzano questo strumento già da tempo.
Per anni Fsp Polizia ha chiesto strumenti che siano un compromesso tra l’utilizzo delle mani e quello delle armi attualmente in dotazione per consentire di fermare i violenti su strada.
Il taser oggi in sperimentazione in Italia è uno strumento utile a consentire una proporzionalità adeguata al tipo di minaccia ricevuta senza lasciare il poliziotto in balia di due soluzioni estreme: le mani o la pistola.
Il poliziotto non è un buttafuori da strada e mai dovrebbe arrivare a dover avere una colluttazione fisica con chi, magari in preda a ira, carico di adrenalina e/o ad alterazioni fisiche o sensoriali date da alcool o stupefacenti, scarica sui cittadini o sugli operatori di polizia la propria aggressività e che in qualche modo va fermato.
L’utilizzo in Italia
L’utilizzo del taser in Italia, a differenza di quanto avviene in altre nazioni, ha già precisi e notevoli vincoli e rappresenta uno strumento operativo indispensabile per la maggiore sicurezza di tutti, specie perché affidato a professionisti il cui operato è finalizzato alla tutela degli altri.
Si tratta, piuttosto, di uno strumento che arriva tardi in Italia e che in passato avrebbe potuto evitare moltissimi problemi e più di una tragedia.
Richiamare l’esempio degli Stati Uniti non serve a nulla, c’è una situazione diversa; in Italia invece contiamo una triste e lunga serie di vittime in divisa che hanno preferito subire piuttosto che difendersi con la forza; infatti sono tantissimi gli appartenenti alle forze dell’ordine che sono stati accoltellati o pestati, che non hanno messo mano alla propria arma e che non avevano altro da usare.