Come da qualche anno ormai, anche per il 2022 il personale in divisa delle forze armate e di polizia godrà di un bonus riconosciuto grazie alla defiscalizzazione del trattamento economico accessorio percepito nell’ultimo anno.
Sono diversi i bonus busta paga riconosciuti negli ultimi mesi: in particolare le forze armate e di polizia hanno goduto del rinnovo del contratto e dei relativi aumenti, con l’arrivo imminente di un’ulteriore indennità una tantum di 350 euro per compensare gli arretrati non pagati.
Ma a questa si aggiunge anche quello che è stato rinominato come bonus defiscalizzazione, introdotto per compensare l’addio al bonus Renzi per coloro che hanno uno stipendio netto annuo non superiore a 28.000 euro.
Tenendo conto degli stipendi nelle forze armate ne risulta che il bonus in oggetto sarà riconosciuto solamente a coloro che hanno iniziato da poco la carriera in divisa, in quanto nella maggior parte dei casi con l’avanzamento di grado il reddito tende a superare la suddetta soglia.
Si tratta quindi di uno strumento che va a tutelare chi guadagna meno, i cui criteri per l’assegnazione sono stati fissati con l’apposito Dpcm appena pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Cos’è il bonus defiscalizzazione forze armate e di polizia
Il bonus defiscalizzazione è uno strumento riconosciuto a partire dal 2018 in favore delle personale militare, compreso il Corpo delle capitanerie di porto, e delle forze di polizia, sia a ordinamento civile che militare.
Tale bonus consente di recuperare una parte delle imposte versate sui trattamenti economici accessori, ma vale solamente per coloro che hanno un reddito non superiore a 28.000 euro annui. A essere interessata è una platea di circa 38.000 persone, ma è bene sottolineare che i criteri dettagliati per fruire del bonus defiscalizzazione vengono individuati ogni anno da apposito decreto del presidente del Consiglio, su proposta dei vari ministri interessati.
Ragion per cui il Dpcm appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale è molto importante, in quanto fissa nel dettaglio la soglia reddituale da non superare per avere diritto al bonus in oggetto, nonché l’importo massimo dello stesso.
A chi spetta il bonus defiscalizzazione nel 2022
Per l’anno 2022 la soglia da non superare per avere diritto al bonus è leggermente più elevata di quella originariamente prevista dalla normativa. Nel dettaglio, ad averne diritto è il personale in costanza di servizio nel 2022 che nell’anno precedente, quindi dall’1 gennaio al 31 dicembre 2021, ha percepito un reddito da lavoro dipendente, imponibile ai fini Irpef, non superiore a 28.974 euro lordi.
Quanto spetta di bonus e quando viene pagato
La misura del bonus dipende dal valore dei trattamenti accessori percepiti nel 2022. Tuttavia, va detto che rispetto al 2021 si segnala una riduzione del valore massimo che può essere riconosciuto: non più 609,50 euro, bensì 491 euro.
A pagare il bonus defiscalizzazione è il sostituto d’imposta in sede di conguaglio fiscale: tenendo conto dell’imposta lorda calcolata sul trattamento economico accessorio, comprensivo dell’indennità di natura fissa e continuativa, che è stato corrisposto nell’anno 2022, questo erogherà un rimborso fino a capienza della stessa e comunque fino a un massimo di 491 euro.
E nel caso in cui la detrazione d’imposta non dovesse trovare capienza sull’imposta lorda, la parte eccedente potrà essere fruita in detrazione dell’imposta dovuta sulle stesse retribuzioni percepite nel 2022 e soggette ad aliquota a tassazione superata.
Ricapitolando, quindi, il bonus defiscalizzazione in favore delle forze armate e di polizia con reddito nel 2021 inferiore a 28.974 euro verrà corrisposto in sede di conguaglio fiscale effettuato con il cedolino di febbraio 2023, a fronte di un importo pari alla tassazione Irpef versata per i trattamenti accessori fino a un massimo di 491 euro.
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