“Folle non imputabile e quindi non punibile”: le motivazioni della sentenza di assoluzione di Stephan Meran che uccise due poliziotti in Questura a Trieste

Poliziotti uccisi questura Trieste
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Un “folle non imputabile e quindi non punibile”, che ha impiegato 27 secondi per uccidere i poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego e tre minuti e mezzo per tentare di fuggire sparando contro altri agenti nell’atrio della Questura e in strada, prima che un poliziotto della Mobile riuscisse a colpirlo all’inguine.

Sono le motivazioni della sentenza di assoluzione di Alejandro Augusto Stephan Meran, pronunciata il 6 maggio scorso, scritta dai giudici della Corte di Assise Enzo Truncellito e Camillo Poilucci in 42 pagine, e pubblicata questa mattina dal quotidiano Il Piccolo.

Le motivazioni sentenza assoluzione Stephan Meran

Solo un folle insomma, secondo i giudici, poteva uccidere il 4 ottobre 2019 due poliziotti in Questura, come spiegato nelle condizioni psichiatriche di Meran, che “erano al momento del fatto talmente gravi e pervasive da escluderne in toto l’imputabilità”.

L’assassino è ancora detenuto in carcere a Verona, sottolinea Il Piccolo, dove sta scontando una detenzione «illegittima», come fa notare il suo legale, l’avvocato Paolo Bevilacqua, visto che la sentenza indicava il trasferimento in una Rems.

(ANSA).

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