Si è concluso con l’arresto del conducente – un cittadino italiano 23enne non domiciliato a Trieste, accusato di una lunghissima lista di reati – un rocambolesco inseguimento in auto tra le vie di Trieste.
La notte del 12 settembre, una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri in servizio di perlustrazione aveva notato, nei pressi del Burlo, una vettura che circolava ad alta velocità, mantenendo una guida pericolosa.
I militari si sono lanciati all’inseguimento e, dopo aver affiancato più volte il veicolo, intimandogli l’arresto, sono riusciti a fermarlo in San Giacomo in Monte. Il conducente, dopo aver atteso che i Carabinieri si avvicinassero per il controllo, ha innestato nuovamente la marcia, speronando l’auto della pattuglia e investendo – intenzionalmente – il militare che si era avvicinato per procedere all’identificazione.
Durante lo speronamento, un secondo militare, nel rovinare a terra, ha esploso accidentalmente un colpo che ha raggiunto il paraurti della vettura, nel frattempo ripartita nella sua fuga per le vie cittadine. Nella folle corsa, però, il guidatore ha perso il controllo, andando a schiantarsi contro un albero in via d’Alviano. Dalla vettura sono così scese tre passeggere, che erano state coinvolte nella vicenda contro la loro volontà; per una di loro, ferita in modo serio nello scontro, si sono rese necessarie le cure sanitarie.
A quel punto, il guidatore è scappato a piedi, facendo perdere le proprie tracce.
Nel frattempo, al 112 era arrivata una denuncia dal proprietario della vettura, che gli era stata rubata la sera prima.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Cristina Bacer della Procura di Trieste, hanno permesso di ricostruire l’accaduto anche con la preziosa collaborazione delle tre ragazze che, nel corso dell’inseguimento, spaventate, avevano intimato più volte al conducente di fermarsi e farle scendere.
A carico del 23enne è scattata così una misura di custodia cautelare in carcere, eseguita ieri, quando il giovane è stato accompagnato nel carcere di Gorizia in attesa di rispondere dei reati di tentato omicidio, sequestro di persona, lesioni personali, simulazione di reato, resistenza a pubblico ufficiale, omissione di soccorso in caso di incidente e guida senza patente, con recidiva nel biennio.
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