Firenze, protesta nel carcere di Sollicciano: otto detenuti sul tetto

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Una protesta è in corso dalla serata di sabato 10 luglio nel carcere fiorentino di Sollicciano da parte di otto detenuti che sono saliti sul tetto del carcere. “Otto detenuti si sono rifiutati di far rientro nelle rispettive celle all’orario previsto delle 21 e successivamente hanno divelto le inferriate delle finestre del locale docce. Da lì si sono arrampicati fino al tetto del carcere, da dove hanno inscenato una protesta ancora in corso. I motivi sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti alla magistratura di sorveglianza”, spiega Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria. Secondo le prime informazioni, all’interno del carcere ci sarebbe stato anche un principio di incendio, tanto da richiedere l’intervento dei vigili del fuoco.

De Fazio contionua : “Dopo i drammatici video di Santa Maria Capua Vetere il clima nelle nostre carceri e’ ancora piu’ incandescente. Da un lato il Corpo di polizia penitenziaria colpito nell’orgoglio, mortificato e ancor di più demotivato, dall’altra alcune frange della popolazione detenuta animate da sentimenti di rivalsa e convinte anche di poter infrangere impunemente le regole. Questi elementi, di per sé fortemente destabilizzanti, divengono assolutamente pericolosi in un carcere come quello di Firenze Sollicciano da mesi senza né direttore né comandante della Polizia penitenziaria titolari e con ben 650 detenuti presenti, di cui 451 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare inferiore a 490 posti”.

Al momento, dice ancora De Fazio “gli otto detenuti sono ancora sul tetto, sorvegliati a distanza dalla Polizia penitenziaria che cerca di negoziarne il rientro. E’ di tutta evidenza, però, che il Governo, la ministra Cartabia e il sottosegretario Sisto non abbiano molto tempo per le teorizzazioni accademiche e servano immediati interventi concreti. Non è tollerabile, per esempio, che a fronte di sei diverse dirigenze annoverate nell’Amministrazione penitenziaria, cui aggiungere i magistrati fuori ruolo, si lascino carceri con migliaia di detenuti e operatori privi di una guida stabile e certa, tanto piu’ se, proprio come nel caso di Sollicciano, il comandante titolare della Polizia penitenziaria viene per scelta destinato a compiti non operativi.

Il vice segretario generale di Osapp, Giuseppe Proietti Consalvi, parla di “ennesimo segnale di sfascio del sistema penitenziario Italiano che, a fronte di belle parole da parte della politica, ha bisogno di un vero cambiamento di marcia, grazie a riforme strutturali”

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