Firenze, il Senegal protesta per l’arresto di un ambulante: «Fatto inumano, di gravità estrema»

Polizia locale firenze

Le comunità senegalesi in Toscana, per protestare contro il trattamento di un loro connazionale da parte della polizia municipale fiorentina, un venditore abusivo gettato a terra e preso per il collo da due vigili, organizzeranno per sabato una manifestazione cittadina: «La manifestazione si farà di sicuro, il percorso è ancora da decidere, ma chiederemo di partire da Santa Maria Novella e di arrivare a Ponte Vecchio, dove è avvenuto il fatto», spiega Diop Mbaye portavoce dei coordinamenti toscani dei senegalesi. Ieri, a Firenze, è arrivato da Roma l’ambasciatore senegalese Papa Abdoulaye Seck: «Sono venuto per incontrare le autorità della città: il sindaco, il prefetto, il comandante della polizia municipale per parlare di quel che è successo a un senegalese, vittima di un fatto inumano, di una gravità estrema — ha detto al nostro giornale — Sono venuto a protestare vigorosamente, affinché non accada mai più.

Questo significa che dovrà essere fatta piena luce su questo caso e che andranno puniti gli autori del gesto. Le autorità fiorentine mi hanno ascoltato e il sindaco mi ha assicurato che farà partire un’inchiesta amministrativa per completare l’inchiesta giudiziaria. Credo che sarà fatta trasparenza».

Gli autori del video, che hanno ripreso il fermo del senegalese da parte degli agenti della municipale, hanno presentato un esposto in Procura sul fatto avvenuto martedì. E mentre Palazzo Vecchio spiega che l’abusivo avrebbe aggredito i vigili prima dell’inizio delle riprese, Mamadou Sall della comunità senegalese fiorentina smentisce: «Il ragazzo presenterà denuncia — dice — Lui non ha aggredito nessuno, ha 22 anni, è un ragazzino spaventato, non ha avuto neppure il coraggio di dire quel che è successo alla sua famiglia». Il giovane, che ieri ha incontrato l’ambasciatore, ha raccontato di avere ancora dolore al colloParla a malapena l’italiano, persino il francese (che in Senegal è lingua ufficiale), parla solo lo Wolof, la lingua locale: «Nel video gridava in Wolof — spiega Sall — Diceva “aiuto”, diceva “sto soffocando, sto facendo Ramadan”».

Il Ramadan, ora in corso, impone ai fedeli musulmani di non mangiare né bere dall’alba al tramonto. Il fatto è avvenuto in lungarno degli Acciaiuoli, esattamente davanti al Caffè dell’Oro, a due metri dal dehors. Ma nel locale la responsabile di turno ieri pomeriggio si è chiusa a riccio: «Mi dispiace, non la posso aiutare: non c’è niente da dire».

Il video è stato rilanciato a Firenze anche dal laboratorio politico perUnaltracitta’ che, in una nota, commenta come «nelle stesse ore in cui lo Stato di diritto vince e Stefano Cucchi ottiene una seppur postuma giustizia» invece «a Firenze, quello stesso Stato di diritto, rischia di perdere per alcune immagini in cui si vedono in azione alcuni agenti della polizia municipale». «Di questa vicenda non conosciamo l’antefatto che dovrà essere chiarito, immaginiamo, in sede giudiziaria. Si tratta comunque di un fatto grave». per

Unaltracitta’, sempre la nota, «continuerà a seguire questa storia che ricorda troppo da vicino i casi di Riccardo Magherini e di George Floyd».

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