Un uomo di Washington che stava scontando una pena per essere stato protagonista di un inseguimento con la polizia si è ritrovato a condividere la cella nientemeno che con un uomo, stupratore di minorenni, che a quanto pare in passato aveva abusato anche di sua sorella.
E per tale motivo, non appena ha capito chi fosse si è avventato contro di lui e lo ha ucciso. Per tale ragione Shane Goldsby, 26 anni, è stato condannato a scontare 24 anni di carcere per l’omicidio di Robert Munger, un 70enne che stava scontando una condanna a 43 anni per i suoi crimini sessuali su minori.
In una dichiarazione rilasciata alla corte, Goldsby si è scusato con la famiglia di Munger. “Non riesco a immaginare come ci si senta a perdere una persona cara in questo modo”, si legge nella sua dichiarazione. “Mi scuso con sua moglie e tutta la sua famiglia. Mi dispiace così tanto e spero che possiate guarire da ciò che ho causato”.
“La rabbia è cresciuta dentro di me”
[sc name=”pubblicit” ][/sc]L’uomo ha raccontato che il suo disagio nel condividere una cella con colui che ha violentato sua sorella è cresciuto trasformandosi in una rabbia intensa dopo che il pedofilo ha iniziato a parlare dei suoi crimini nel dettaglio. Goldsby ha iniziato a picchiare Munger alle spalle facendogli perdere i sensi con calci e pugni e le telecamere di sorveglianza hanno filmato tutto: la vittima è deceduta tre giorni dopo.
Munger era stato condannato nel 2019 per stupro, molestie su minori e possesso di materiale pedopornografico ma aveva anche precedenti accuse di accoltellamento, furto di un’auto della polizia e ferimento di un agente. Goldsby ha detto di aver chiesto uno spostamento di cella ma è stato ignorato. “La rabbia stava crescendo dentro di me perchè Munger continuava a darmi dettagli sulle cose orribili che aveva fatto”. Gli investigatori hanno in seguito scoperto che i funzionari del carcere non erano a conoscenza del ‘legame’ tra i due uomini. Goldsby è attualmente detenuto presso il penitenziario dello Stato di Washington.