Si tratta del primo caso in Italia di un processo ad un militare scomparso. Il gup del Tribunale militare di Napoli, ha emesso sentenza di “non doversi procedere” nei confronti di Pietro Conversano, accusato di diserzione: il 13 febbraio 2019, l’appuntato della Guardia di Finanza non si presentò in servizio presso il comando compagnia Gdf di Monopoli, facendo perdere da allora le proprie tracce.
Il gup militare, accogliendo la tesi dell’avvocato Antonio La Scala, difensore di fiducia del militare scomparso nonché legale dell’associazione Penelope che sin da subito ha prestato la propria attività a favore dei familiari dello scomparso, ha prosciolto il militare in base ad una recente norma del codice di procedura penale (articolo 420 quater) introdotto dalla riforma Cartabia, in forza della quale nessuno può essere giudicato se non si dimostra che l’imputato fosse a conoscenza dell’esistenza di un procedimento penale a suo carico.
Infatti, dalla data della sua scomparsa, dell’appuntato Conversano non si sono avute più notizie.Termina così la vicenda giudiziaria del militare originario di Fasano, che, nel frattempo, è stato licenziato per giusta causa dalla Guardia Di Finanza.
Il principio riconosciuto nella pronuncia del gup militare può aprire la strada alla riapertura del procedimento disciplinare conclusosi con il licenziamento nei confronti di Pietro Conversano.
Infatti, così come lo stesso non è stato messo a conoscenza di un procedimento penale a suo carico, allo stesso modo non è stato messo a conoscenza di un procedimento disciplinare, sempre nei suoi confronti.Conversano, 51 anni, è sparito nel nulla dal 13 febbraio 2019, quando era uscito di casa riferendo di doversi recare al lavoro. Da allora di lui non si sono avute più notizie: le ricerche sono rimaste senza esito, così come gli appelli lanciati dai familiari.