Due persone finite agli arresti domiciliari, altre due sottoposte all’obbligo di firma. Dopo due mesi di indagini sono arrivate le misure cautelari per quattro indagati, identificati dalla Polizia di Stato come partecipanti della festa abusiva che si svolse in un appartamento del corso Umberto I, nel centro di Napoli. Un party a cui avevano preso parte un centinaio di persone, con musica ad alto volume e schiamazzi, in palese violazione delle norme anti covid che, in quel periodo, disponevano la zona rossa in Campania. I quattro sono accusati di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali, con l’aggravante del numero dei soggetti superiori a dieci e della minorata difesa.
I fatti risalgono alla notte del 5 aprile scorso, Pasquetta. La Polizia di Stato era intervenuta nell’appartamento dove, dai rumori e dal numero di persone presenti, era evidente che fosse in corso una festa. E gli ospiti erano tantissimi: una quarantina furono identificati, ma un’altra sessantina riuscirono a dileguarsi durante il trambusto che si era scatenato durante i controlli. All’arrivo degli agenti, infatti, mentre molti si erano dati alla fuga, diversi ospiti si erano scagliati contro di loro per non lasciarsi identificare e avevano aizzato anche gli altri a fare lo stesso. Prima le minacce, poi una vera e propria aggressione, coi poliziotti insultati, travolti e spinti per le scale del condominio; alcuni degli agenti erano anche rimasti feriti.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli (5^ Sezione, Tutela Ambiente e Territorio) e svolte dalla Questura di Napoli e dal commissariato Vicaria-Mercato, hanno portato all’identificazione dei responsabili e alle misure cautelari, emesse dal gip di Napoli ed eseguite oggi dalla Polizia di Stato.
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