Non riesco a capire la logica che ispira la politica relativa all’edilizia popolare. C’è chi preme affinché gli appartamenti sfitti dell’Aler siano assegnati ai profughi, cioè agli extracomunitari. Non dico che questi poveracci debbano diventare tutti clochard e vivere per strada su giacigli di cartone. Ci mancherebbe. Ma esistono delle priorità che andrebbero rispettate.
Personalmente ho presentato alla Regione Lombardia una proposta: approvare cioè una legge che privilegi gli ultra settantenni che percepiscono una pensione minima insufficiente a sostenere il peso di una pigione di mercato, elevatissima nelle città e insostenibile a Milano.
Non solo, credo sia necessario riservare gli alloggi pubblici alle forze dell’ordine che percepiscono stipendi miserrimi, inadeguati per pagare l’affitto nella metropoli, dove notoriamente un quartierino sia pure di piccole dimensioni comporta l’esborso di cifre insostenibili per un agente stipendiato dal Comune o dallo Stato.
Mi risulta che, per esempio un carabiniere che svolga servizio a Milano, sia costretto ad abitare in provincia o addirittura a Pavia o Vigevano dove i prezzi delle case sono accessibili a chi ha un reddito basso. Costringere un appuntato ogni mattina ad alzarsi presto per affrontare una trasferta per recarsi sul posto di lavoro è non solo una crudeltà, ma incide negativamente sulla qualità delle sue prestazioni professionali.