Comunicato del direttivo nazionale S.I.A.M.O. Esercito
Un’altra estate torrida ha colpito il nostro Bel Paese. Un’estate calda con temperature altissime, in cui non si fa che parlare di siccità, in cui i telegiornali riservano servizi sull’affrontare meglio il caldo eccessivo, servizi sui nostri amici a quattro zampe, insomma un estate, quella 2022, in cui persino l’INPS ha emanato circolari sul porre in cassa integrazione i lavoratori nelle giornate con temperature superiori ai 35 ⁰C.
È in questo contesto che il personale dell’Esercito, impiegato nell’operazione “Strade Sicure”, si trova ad operare ancora una volta, con giubbotto antiproiettile sempre indossato, maniche abbassate e uniformi che stonano non poco con queste temperature ben oltre la media stagionale.
È in questo contesto che al personale dell’Esercito che rappresentiamo non è permesso di operare nelle migliori condizioni, con uniformi e materiali inadeguati, spesso ci si trova a svolgere le stesse mansioni, fianco a fianco, alle Forze dell’Ordine, come avviene ad esempio nei C.P.R. (Centri Permanenza Per Rimpatrio ex C.I.E.), nel pattugliamento per le strade di città o siti sensibili e le differenze sono abissali.
Questa condizione oltre a diffondere disagio, espone i militari a inutili rischi per la salute, è ragionevolmente desumibile che il problema esposto, oltre ad interessare la salute e il benessere dei militari, influisca anche sull’efficienza dei servizi garantiti ai cittadini.
Eppure, per risolvere definitivamente e nel più breve tempo possibile il problema, basterebbe immedesimarsi in questi lavoratori militari che operano, soprattutto nel turno della fascia oraria più calda della giornata, esposti a temperature che raggiungono non di rado gli oltre 35⁰ C.
Questa O.S. ritiene che condizioni simili non siano più accettabili. Negli anni sono state numerose le segnalazioni sulle condizioni in cui opera il nostro personale nell’operazione “Strade Sicure”, tante le interrogazioni parlamentari, eppure, i timidi interventi messi in campo, non hanno mai definitivamente risolto questo annoso problema.
Il S.I.A.M.O. Esercito chiede, per l’ennesima volta allo Stato Maggiore Esercito, un impegno ad adottare in maniera celere, visto il perdurare delle alte temperature e l’impiego di personale sempre più anziano e quindi più esposto ai rischi sulla salute, soluzioni più adeguate permettendo al personale di operare nelle migliori condizioni possibili.