Strade Sicure è un’esperienza che nasce da alcune situazioni specifiche, in parte nasce dopo le vicende del 1992 e l’esigenza di dare testimonianza e concreta azione di controllo del territorio, e dall’altro poi si sviluppa e nasce anche l’attività di prevenzione rispetto a fenomeni di terrorismo.
Dobbiamo essere molto prudenti nel maneggiare questo strumento, che ha caratteristiche di sviluppo in relazione a situazioni particolari che il Paese sta vivendo. Non è e non può essere l’ordinarietà”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, a Napoli per il convegno organizzato nell’ambito delle celebrazioni per i 30 anni della Dia.
“Il controllo del territorio e dell’ordine pubblico – ha sottolineato Guerini – è compito delle forze dell’ordine, su questo dobbiamo stare molto attenti. Io sto ricalibrando insieme al prefetto Giannini il dispositivo di Strade Sicure, da 7.800 e passa a cui siamo arrivati arriveremo a 5mila. Non lo faccio perché voglio essere reticente a dare un aiuto, ma perché le cose vanno ricondotte nel loro alveo più ordinario e vero. Se c’è bisogno di ulteriore e maggioreácapacità di controllo del territorio, questo dev’essere colto con la capacità di incrementare i numeri delle forze di polizia sul territorio.
Le forze armate fanno un altro lavoro, possono cooperare, ma non dobbiamo trasformare ciò cheánasce da logica emergenziale a qualcosa di ordinario”.”I servizi verranno rimodulati e si farà assolutamente in modo, con l’impegno delle forze dell’ordine, che non ci sia un deficit di sicurezza” ha detto il capo della polizia Lamberto Giannini. “I servizi – ha assicurato – andranno rimodulati sulla base di queste nuove esigenze, tenendo però presente sempre anche l’impegno delle forze dell’ordine”.