Il 6 giugno a Bolzano, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, è stato aggiornato dal Generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani, Vice Comandante del Comando Truppe Alpine, sulle principali attività dell’Alto Comando.
In particolare, nel corso del briefing è stato approfondito il particolare ciclo addestrativo con il quale gli alpini sviluppano le capacità peculiari, a livello individuale e collettivo, per il combattimento in montagna.
Al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, inoltre, è stato presentato lo stato dell’arte circa il processo di implementazione della capacità di operare in ambiente artico, con una Grande Unità da combattimento quale avanguardia dello strumento militare terrestre.
L’aggiornamento è proseguito con il punto di situazione sulle pianificazioni relative agli impegni operativi al di fuori dei confini nazionali, attuali e futuri, nonché sulle operazioni e attività specifiche in Patria nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, per la bonifica del territorio dai residuati bellici, a favore del servizio “Meteomont”, per il soccorso sulle piste da sci e nell’ambito dei concorsi forniti in occasione di pubbliche calamità.
Esercito, il Comando Truppe Alpine
Nell’incontro con il personale del Comando Truppe Alpine, il Gen. C.A. Masiello ne ha sottolineato l’impegno profuso con passione e comportamento altamente professionale e consapevole nei numerosi compiti istituzionali: “Siamo nella casa dell’addestramento e dei valori – ha precisato -, che sono le peculiarità della famiglia dell’Esercito, in cui nessuno si lascia indietro e nessuno deve mai sentirsi solo.
Addestrarsi al warfighting, al combattimento in montagna è il vostro core business ed è indispensabile trovare il modo di farlo in ogni occasione e circostanza.
”Nello specifico, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha utilizzato la formula “pane e addestramento” per tradurre in maniera concreta l’essenza della vita del soldato.
“La nostra missione è quella di prepararci a difendere la Repubblica e le libere Istituzioni, al meglio delle nostre capacità – ha proseguito il Gen. C.A. Masiello -. Servono esempio, sacrificio e pratica dei più puri principi di fedeltà al Giuramento. Non servono parole, non bastano le buone intenzioni. La tecnologia sarà l’insostituibile moltiplicatore di questa nostra forza, che ci rende unici quando il Paese chiama e in momenti complessi come quelli attuali”, ha concluso il Capo di SME.
La visita in Alto Adige è proseguita a San Candido presso il complesso della caserma Cantore, attualmente in ristrutturazione nell’ambito di una virtuosa collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano.