È cresciuto con un desiderio: diventare carabiniere. Un sogno che si è infranto quando, tre anni fa, è stato escluso dal concorso perché ritenuto troppo grasso. A.G., all’epoca 19enne, originario di Ficarazzi, un paese della provincia di Palermo, però, non ha rinunciato al suo sogno e ha deciso di rivolgersi alla giustizia amministrativa impugnando una decisione che ha sempre ritenuto ingiusta.
E i magistrati gli hanno dato ragione: prima il Tar del Lazio, oggi il Consiglio di Stato, davanti ai quali ha sfidato il Ministero della Difesa. «Gli accertamenti sanitari effettuati ed in particolare il test bio-impedenziometrico, ci hanno dato ragione — dicono gli avvocati di A.G, Girolamo Rubino e Daniele Piazza — confermando che il nostro giovane candidato ha un profilo sanitario perfettamente compatibile con l’iter concorsuale».
«Tutto ruota attorno all’indice di massa corporea, — spiegano i legali — il dato che mette in correlazione il peso con l’altezza e che viene calcolato dividendo il peso corporeo per la statura al quadrato. Secondo i criteri indicati nelle prove del concorso, il rapporto non dovrebbe superare il valore di 30.
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E’ venuto fuori però che il peso e l’altezza misurati durante le visite erano sbagliati. Secondo quanto accertato dalla commissione il giovane pesava 113,2 chili ed era alto 193,5 centimetri. Con questi dati l’indice di massa corporea era 30,2 e superava il limite previsto. Nel corso delle verifiche mediche è stato accertato, invece, che il giovane pesa 112 chili ed è alto 196 centimetri: l’indice di massa corporea dunque è di 29,2, al di sotto di quanto richiesto dal bando del concorso».
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Ma arrivare alla conclusione del caso non è stato semplice. Il processo è durato tre anni perché l’Arma ha impugnato la sentenza del Tar che dava ragione al giovane e che aveva annullato sia il giudizio di inidoneità che la graduatoria di merito, condannando il Comando generale al pagamento delle spese processuali. Oggi la nuova definitiva vittoria dell’aspirante carabiniere che finalmente potrà vestire la divisa.