Errore nel calcolo della pensione dei finanzieri – Un gruppo di ex appartenenti alla Guardia di Finanza si è rivolto alla Corte dei Conti, in qualità di giudice delle pensioni, contestando la richiesta avanzata dall’Inps di restituire quasi 30.000 euro ciascuno. Tale somma, considerata non dovuta, sarebbe il risultato di un errore nel calcolo del trattamento pensionistico.
I finanzieri, collocati in quiescenza dal 28 novembre 2016 con diritto a una pensione ordinaria diretta di anzianità calcolata con il sistema misto, si sono visti chiedere, dopo sette anni, la restituzione di 28.118,60 euro. Questa cifra corrisponderebbe all’eccedenza percepita sotto forma di pensione annua lorda e tredicesima mensilità tra il 28 novembre 2016 e il 30 settembre 2022. L’Inps ha inoltre trattenuto una quota di 11.992 euro sulle pensioni mensili a titolo di rimborso dell’importo definito “irripetibile”.
Nel ricorso, gli interessati hanno denunciato l’illegittimità del provvedimento, sostenendo che l’indebito fosse il risultato di errori dell’Inps nell’applicazione di una sentenza emessa dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria. Hanno anche sottolineato di non aver commesso alcun atto doloso o colposo che potesse indurre in errore l’ufficio previdenziale.
La sentenza contestata riguardava il calcolo della pensione con il metodo retributivo, applicando un’aliquota di rendimento del 44% anziché del 35%, come originariamente stabilito dall’Inps. Tale beneficio è riconosciuto non solo ai militari con un’anzianità di servizio compresa tra 15 e 20 anni, ma anche a coloro con maggiore anzianità rientranti nel sistema misto per la quota maturata fino al 31 dicembre 1995.
Pur adeguandosi a questa interpretazione, l’Inps ha commesso errori di calcolo, aumentando il monte pensionistico complessivo di circa 2.000 euro. Dopo aver individuato l’errore, l’ente ha avviato il recupero delle somme indebitamente erogate.
La Corte dei Conti ha tuttavia sospeso le azioni di recupero, richiedendo all’Inps di fornire un conteggio dettagliato delle riliquidazioni e degli importi richiesti. A seguito delle verifiche, l’Inps ha riconosciuto la fondatezza delle osservazioni dei ricorrenti, impegnandosi a rettificare gli errori in autotutela. Sebbene siano stati identificati importi indebitamente pagati, questi non sono recuperabili.
Di conseguenza, l’ufficio di Perugia provvederà a restituire ai pensionati la somma già trattenuta sulle rate liquidate a partire da ottobre 2022.