Lo tenevano d’occhio da mesi il cappellano, ex carabiniere, che era arrivato al carcere di Enna dopo lo storico don Sebastiano Rossignolo. Da quando era arrivato, frate Rosario Buccheri, un omone con i capelli lunghi nato a Villabate (Palermo) nel 1962 e nominato direttamente dal vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, gli agenti della polizia penitenziaria avevano cominciato a sequestrare a ripetizione telefonini e droga, tanta roba per un carcere piccolo come quello di Enna.
Così ieri mattina, quando don Buccheri ha chiamato il detenuto Mattia Rasano nel suo ufficio per un colloquio, gli agenti erano già sul chi valà. E hanno bloccato il frate mentre consegnava un panetto di circa 76 grammi di hashish al detenuto. Buccheri, una condanna per furto passata in giudicato nel 1992, aveva abbandonato la divisa dei carabinieri per sposare l’ordine dei frati Minori Conventuali.
Era il 2002 quando il cardinale palermitano Salvatore De Giorgi lo aveva ordinato frate. Poi anni a Termine Imerese e una lunga permanenza ad Alcamo dove, da francescano, si era occupato degli ultimi.
Dopo l’arresto, la polizia Penitenziaria di Enna con i colleghi del Nucleo investigativo regionale e dei Cinofili, hanno informato il pm della Procura di Enna, Domenico Cattano, e hanno perquisito la stanza del convento del francescano che si trova nella piazza Vittorio Emanuele di Enna, dove il frate abitava da un anno.
E nell’abitazione la seconda grande sorpresa: davanti al legale dell’indagato, Antonino Grippaldi, i poliziotti hanno trovato un fucile calibro 12 a canne mozze, una pistola calibro 38 con matricola abrasa, tante munizioni e circa 35 mila euro in contanti oltre ad una pistola elettrica, un passamontagna, un coltello ad uncino e due sciabole.
La terza sorpresa è spuntata durante la perquisizione della macchina del frate: c’erano un piede di porco, una cesoia ed un frangi vetro. E mentre il carcere viene messo a soqquadro con perquisizioni in ogni cella, la Diocesi, già nell’occhio del ciclone per la vicenda del sacerdote Giuseppe Rugolo, a processo per violenza sessuale aggravata, e per Giovanni Tandurella, parroco della chiesa madre di Piazza Armerina, ai domiciliari dallo scorso maggio per corruzione, appropriazione indebita e riciclaggio, affida ad una nota la propria “fiducia nella giustizia per fare chiarezza su un fatto doloroso”.
Le indagini vanno avanti per provare a capire chi sia realmente Rosario Buccheri, il frate che incantava i fedeli nelle sue lunghe omelie durante le messe alla chiesa dedicata all’Immacolata di Enna, che raramente si vedeva in giro e che, invece, faceva il corriere della droga per i detenuti e custodiva un piccolo arsenale nella sua cella francescana: è accusato di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di armi clandestine e munizioni, e detenzione di materiale per forzare serrature.
L’ordine dei frati minori ha sospeso Buccheri che è stato portato nel carcere di Agrigento. Il segretario provinciale e consigliere nazionale dell’unione sindacati di polizia penitenziaria Filippo Bellavia dice: “Siamo orgogliosi dell’attività di prevenzione e controllo, svolto con scrupolo e professionalità dalla polizia penitenziaria tutta. E tutto questo nonostante la ormai atavica carenza di organico e i turni massacranti ai quali siamo giornalmente sottoposti, nell’indifferenza generale”.
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