Lotta agli scafisti, deroghe alla normativa al decreto flussi, modifiche alla durata dei permessi per lavoro, potenziamento tecnico-logistico del sistema di prima accoglienza e dei controlli di frontiera e modifiche al sistema di accoglienza, gestione dei centri per migranti e, infine, la «discussa» stretta sulla protezione speciale.
Sono le principali novità che modificano il Testo unico sull’immigrazione, introdotte dal decreto Migranti, meglio noto come «decreto Cutro» per il Consiglio dei ministri che si è svolto nella cittadina dopo il tragico naufragio davanti alle coste della Calabria.
Con il via libera definitivo della Camera il provvedimento viene convertito in legge. Questi i punti principali.
DECRETO FLUSSI
Si prevede che per il triennio 2023-2025, in deroga alla normativa vigente, siano definite con decreto del presidente del Consiglio dei ministri le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale, e per lavoro autonomo.
Le indicazioni dei criteri generali per la definizione dei flussi di ingresso devono tenere conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro effettuata dal ministero del Lavoro, previo confronto con organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Si prevede inoltre l’indicazione delle quote massime di ingresso dei lavoratori stranieri.
STRETTA SU PROTEZIONE SPECIALE
Si elimina il divieto di respingimento ed espulsione di una persona previsto nel caso vi sia fondato motivo di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale della stessa comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare.
Si stabilisce l’impossibilità di convertire in permesso di soggiorno per motivi di lavoro il permesso di soggiorno per protezione speciale, il permesso di soggiorno per calamità e il permesso di soggiorno per cure mediche; viene invece inserito il delitto di induzione al matrimonio trai motivi per i quali può essere rilasciato un permesso di soggiorno speciale per consentire alla vittima di sottrarsi alla violenza; quanto al permesso per motivi di salute, non si potrà procedere all’espulsione solo in presenza di «condizioni di salute derivanti da patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel paese di origine» e non più in presenza di «gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie».
Si dispone, ancora, che i permessi già rilasciati sulla base dei requisiti abrogati e in corso di validità siano rinnovati, per una sola volta e con durata annuale. Infine, viene meno il divieto di respingimento ed espulsione di una persona in ragione del rispetto della sua vita privata e familiare, che consentiva poi l’ottenimento di un permesso per protezione speciale.
LOTTA AGLI SCAFISTI
Si prevedono norme penali volte, da un alto, a inasprire le pene per i delitti concernenti l’immigrazione clandestina e, dall’altro, a prevedere la nuova fattispecie di reato di morte e lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina.
Si punisce la condotta di chiunque promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero compie atti diretti a procurare l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato ovvero di altro Stato di cui non siano cittadini o residenti permanenti con la pena della reclusione da due a sei anni. Iltempo.it