Due carabinieri forestali sospesi per truffa e falso: uno aveva un tavolo prelevato dall’hotel di Rigopiano

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Carabinieri forestali sospesi per truffa e falso – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Penne hanno eseguito, venerdì 28 marzo, un’ordinanza cautelare di sospensione dal servizio nei confronti di due militari “forestali” – un maresciallo capo e un appuntato scelto – precedentemente in forza al Nucleo Carabinieri “Parco” di Farindola.

L’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, Giovanni De Rensis, è il risultato di un’indagine avviata tra ottobre e dicembre 2024 sotto la direzione del sostitutO procuratrice Anna Benigni. I due carabinieri sono accusati di gravi irregolarità commesse nell’esercizio delle loro funzioni.

Due carabinieri forestali sospesi per truffa e falso: le accuse e l’indagine

Le indagini sono partite da una segnalazione su presunti illeciti, tra cui turni di servizio fittizi, indennità e straordinari non dovuti, nonché l’impiego dell’orario di lavoro per attività personali. Inoltre, uno dei due militari sarebbe stato trovato in possesso di un tavolo da giardino sottratto dalle macerie dell’hotel “Gran Sasso Resort” di Rigopiano.

Per verificare le accuse, i carabinieri di Penne hanno effettuato pedinamenti e installato sistemi di intercettazione e videosorveglianza, raccogliendo prove che confermerebbero:

Ritardi e interruzioni arbitrarie del servizio; Perlustrazioni non svolte o eseguite in modo irregolare; Indebita percezione di indennità e straordinari; Partecipazione a una gita durante un’assenza giustificata con certificato medico.

Il tavolo prelevato dalle macerie di Rigopiano è stato sequestrato durante una perquisizione in casa dell’indagato, il 10 dicembre 2024.

Provvedimenti e conseguenze

Al termine delle indagini, la Procura ha formulato diversi capi d’accusa nei confronti dei due militari e ha richiesto l’applicazione di misure cautelari per evitare il rischio di reiterazione dei reati. Il Gip di Pescara ha quindi disposto la sospensione dal servizio dei due carabinieri forestali, che nel frattempo erano già stati trasferiti ad altri incarichi.

Oltre al procedimento avviato dalla Procura di Pescara, i due dovranno rispondere delle accuse anche davanti alla Procura Militare di Roma, competente per i reati commessi da appartenenti alle forze armate. Data la delicatezza del loro ruolo istituzionale, i militari sono infatti soggetti a un rigoroso obbligo di integrità e rispetto della legge.

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