Due carabinieri forestali indagati per falso e truffa ai danni dello Stato

Due carabinieri forestali indagati

Due carabinieri forestali in servizio a Farindola, in provincia di Pescara, sono finiti sotto inchiesta con l’accusa di falso e truffa ai danni dello Stato. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto per entrambi un interrogatorio preventivo, che si terrà nei prossimi giorni, prima di decidere su eventuali misure cautelari.

L’indagine, condotta dal pm con il supporto dei carabinieri di Penne, era già nota all’Arma, che ha provveduto a trasferire i due militari dalla loro sede di servizio.

L’episodio del tavolo e l’inizio delle indagini

L’inchiesta è partita da un episodio specifico, contestato a uno dei due militari: il presunto furto di un tavolo prelevato da un’area sequestrata dopo la tragedia dell’hotel Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio 2017.

Durante una perquisizione nell’abitazione dell’indagato, il tavolo è stato ritrovato, ma il militare ha dichiarato che si trovava al di fuori della zona sotto sequestro e di aver chiesto l’autorizzazione alla vedova del proprietario dell’hotel.

Da questa vicenda, le indagini si sono estese anche agli uffici della stazione di Farindola, dove gli inquirenti hanno scoperto una serie di irregolarità amministrative che coinvolgerebbero entrambi i militari.

False registrazioni e presunte truffe

L’accusa principale riguarda la falsificazione del memoriale di servizio giornaliero, con registrazioni alterate sugli orari di lavoro per ottenere indebitamente straordinari e buoni pasto. Tra i numerosi episodi contestati, alcuni dettagliano differenze di pochi minuti, sollevando dubbi sulla possibilità che le registrazioni siano state monitorate da altri appartenenti all’Arma con possibili risentimenti personali.

Uno dei casi più rilevanti riguarda un certificato medico per tre giorni di malattia ottenuto dal comandante della stazione, il quale, in uno di quei giorni, avrebbe invece partecipato a una gita a Napoli.

Il secondo militare, un appuntato, avrebbe coperto il comandante inserendolo nei memoriali di servizio in modo da garantirgli straordinari e buoni pasto non dovuti.

Due carabinieri forestali indagati: episodi di assenze ingiustificate e controlli incrociati

Tra le irregolarità contestate ci sono anche trasferte con orari non veritieri, come un viaggio all’Aquila per delle prove di coro, durante il quale il comandante risultava ufficialmente in servizio fino alle 15.30, mentre in realtà alle 13.45 era già nel suo comune di residenza.

Un’altra trasferta, sempre all’Aquila, per esercitazioni di tiro a bersaglio, risulta registrata con orari differenti rispetto a quelli accertati dagli inquirenti: secondo le registrazioni ufficiali, i due militari sarebbero dovuti rientrare in sede alle 17, ma in realtà, dopo una sosta al reparto di Assergi, si sarebbero recati a casa del comandante, dove sarebbero rimasti fino alle 15.42, per poi rientrare separatamente alla caserma di Farindola.

Un altro episodio riguarda un pranzo in un ristorante di Carpineto della Nora, durante il quale i due avrebbero dovuto invece essere impegnati in un servizio di prevenzione ambientale.

Prossimi sviluppi dell’indagine

Con ben 26 capi d’imputazione, l’accusa ha raccolto un elenco dettagliato delle presunte irregolarità, documentando minuto per minuto le discrepanze tra gli orari registrati e quelli effettivi. Tuttavia, la difesa ha già sollevato dubbi sulla correttezza dell’inchiesta, ipotizzando che i due militari siano stati oggetto di controlli mirati da parte di altri colleghi.

I due indagati avranno ora la possibilità di presentare la loro versione dei fatti davanti al giudice, che dovrà decidere sull’applicazione di eventuali misure cautelari.

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