“La moto è la mia fuga dalla realtà. Il rombo del motore cancella ogni mio pensiero.” Leggere oggi queste parole, che il carabiniere Luigi Flamini, 51 anni, aveva scritto sui social, fa venire i brividi.
Ieri pomeriggio, il carabiniere ha perso la vita in un tragico incidente lungo la strada tra Cenerente e San Marco, a Perugia. La sua amata BMW si è schiantata contro un SUV, guidato da un uomo di 78 anni.
L’incidente del carabiniere Flamini e l’indagine sulla dinamica
L’impatto è stato devastante: Flamini è morto sul colpo. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Secondo una prima ricostruzione, il SUV stava svoltando a sinistra quando la moto si è schiantata contro di esso.
Ora la polizia locale sta conducendo le indagini per chiarire le responsabilità e il conducente del SUV, come da prassi, sarà indagato per omicidio stradale.
La strada tra San Marco e Cenerente, spesso teatro di incidenti, è rimasta chiusa per diverse ore per consentire i rilievi. Solo in serata, con il recupero dei veicoli, il traffico è stato riaperto.
Un carabiniere amato e rispettato
Flamini lavorava alla centrale operativa della caserma di via Ruggi, un ruolo che svolgeva con passione e dedizione. Ieri, al termine del suo turno, con la prima giornata di sole quasi primaverile, aveva deciso di concedersi un giro sulla sua moto.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente tra i colleghi dell’Arma, lasciandoli sotto shock. Molti di loro sono accorsi sul luogo dell’incidente, increduli di fronte a quella scena. Solo poche ore prima, lo avevano salutato al termine del servizio.
Un padre, un marito, un motociclista appassionato
Oltre alla Divisa, Flamini aveva un’altra grande passione: la moto. Solo quindici giorni fa, aveva pubblicato un video in cui celebrava la libertà delle due ruote e l’amore per la montagna.
Sandokan, come si faceva chiamare sui social, lascia nel dolore la moglie e il figlio. Flamini è la nona vittima sulle strade della regione dall’inizio dell’anno, un dato allarmante che supera già i tre morti al mese.
Ora, resta il dolore di chi lo ha conosciuto e amato, e l’attesa di una verità sulla dinamica dell’incidente che gli ha tolto la vita.