Dopo 80 anni ritrovata in Serbia la gavetta di un soldato partito dal Foggiano, sarà restituita alla nipote

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Potrebbe ritornare presto in Italia nelle mani dei nipoti la gavetta usata dal soldato Biagio Maddamma di Ascoli Satriano, trovata da un abitante di Zajecar, un piccolo paese della Serbia orientale al confine con la Bulgaria. Una storia, risalente alla Seconda Guerra Mondiale venuta alla luce qualche giorno fa quando sulla pagina Facebook Ascoli Satriano la città dei grifoni – gestita da Luigi Gallo – un signore in lingua inglese ha scritto di aver trovato – a Vitkovac, un villaggio di quasi 400 persone a pochi chilometri da Zajecar – la gamella di guerra sulla quale il soldato italiano aveva inciso il suo nome e la città di residenza.

“Subito dopo aver trovato quel post – racconta Gallo – ci siamo messi alla ricerca della famiglia Maddamma e del signor Biagio. Siamo un piccolo paese e trovare la famiglia è stato semplice”. Così come non è stato difficile venire anche noi in contatto con la nipote del proprietario di quella gavetta.

Pia Maddamma è la nipote di Biagio, figlia di uno dei due figli. “Mio nonno – ci racconta – non c’è più. È morto il 15 febbraio del 2008. Ma ci siamo già messi in contatto con il figlio del signore che ha trovato la gavetta per farcela spedire. Darko il nome dell’anziano che raccoglie metalli, alluminio e rame. Ha detto di aver trovato la gavetta di mio nonno da un signore che vive nel villaggio di Vitkovac. In un primo momento voleva venderla e poi ha chiesto al nipote di scriverci per sapere se fossimo interessata a riceverla. È stata molto gentile. Ci hanno detto che per essere sicuri che arrivi a destinazione chiederà all’ambasciata italiana in Serbia come fare”.

Nato ad Ascoli Satriano il 2 novembre del 1919 Biagio Maddamma era partito per il militare nel 1941 assegnato al 10° Reggimento Fanteria Regina e, in particolare, al 1° Battaglione IV Compagnia mitraglieri. A 22 anni è partito per la guerra lasciando ad Ascoli Satriano i genitori.

“Mio nonno – continua la signora Pia – raccontava di aver fatto la guerra in Bulgaria, in Grecia, in Serbia e anche in Russia. Dopo il conflitto è tornato ad Ascoli Satriano a gestire, con mia nonna Carmelina, un negozio di alimentari e latteria. Ora attendiamo di ricevere quel cimelio di mio nonno”

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