L’ incontro di oggi per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021 del personale del Comparto Sicurezza e Difesa si è aperto con un impegno formale da parte del Governo. Antonio Naddeo, presidente dell’ ARAN – l’ Agenzia di rappresentanza negoziale della PA – ha comunicato che i ministri dell’ Interno Lamorgese e della Pubblica Amministrazione Brunetta, insieme a tutti i ministri interessati, hanno avviato una interlocuzione con il Mef per verificare la possibilità di reperire ulteriori risorse con cui incrementare le attuali disponibilità economiche che non sono assolutamente adeguate.
I sindacati SIULP, SAP, SIAP/USIP per la Polizia di Stato, SAPPE, UILPA PP e FNS CISL per la Polizia Penitenziaria, COCER Esercito, COCER Marina, COCER Aeronautica congiuntamente, COCER Carabinieri e Guardia di Finanza affermano, in una nota congiunta, che l’ impegno dimostrato dall’ Esecutivo, per quanto “apprezzabile” si basa su “presupposti economici che, ove non adeguatamente incrementati, renderebbero improponibile l’ avvio di un serio momento di confronto”. Richiedono, dunque, di procedere alla ristrutturazione dei contratti “ampiamente superata dall’ evoluzione socio-economica, che si è arenata oltre un decennio addietro nel momento in cui è stato disposto il blocco della contrattazione”.
Le priorità sono “la necessità di una disciplina che assicuri una adeguata tutela sanitaria e la correlata definizione delle malattie professionali, l’ integrale riscrittura delle vessatorie condizioni dell’ attuale impianto della tutela legale, nonché l’ effettivo riconoscimento del diritto alla genitorialità, oggi rimesso a valutazioni discrezionali, e per questo non esenti da opacità, delle amministrazioni di riferimento. Non si potrà poi prescindere da un effettivo riallineamento dei trattamenti previdenziali che, per effetto dei demolitori interventi giurisprudenziali, vedono oggi una inaccettabile disparità di trattamento sul calcolo dell’ importo della pensione”. “E proprio sul tema previdenziale – continua la nota – unanime è stata la richiesta del conferimento di una specifica delega funzionale a discutere della costruzione di un sistema pensionistico che tenga conto delle specificità del personale del Comparto, anche per i limiti imposti che non consentono di maturare un’ adeguata pensione con l’ attuale sistema. Ciò anche per il mancato avvio della previdenza complementare.
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