Difesa, nuovo regolamento sui sindacati militari: ecco cosa prevede

Difesa sindacati militari

Difesa, nuovo regolamento sui sindacati militari – Il 20 marzo, su proposta del Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in fase preliminare, un regolamento destinato ad essere adottato tramite decreto del Presidente della Repubblica.

Difesa: regolamento sui sindacati militari

Questo regolamento mira all’adeguamento e al coordinamento, conformemente all’articolo 16, comma 1, lettere a) e c), della legge n. 46 del 28 aprile 2022, delle disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 15 marzo 2010, con il Codice dell’ordinamento militare definito dal decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010, così come modificato dal decreto legislativo n. 192 del 24 novembre 2023.

Nel novembre scorso è stato approvato il decreto delegato di coordinamento legislativo che ha incluso nel Codice dell’ordinamento militare le disposizioni relative alle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (Apcm).

Questo provvedimento, nel pieno rispetto dei principi indicati dalla Corte costituzionale, ha riconosciuto la libertà sindacale al personale delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, definendo anche le modalità specifiche per il suo esercizio.

Inoltre, la legge di bilancio per il periodo 2024-2026 ha introdotto la possibilità di concedere ai rappresentanti delle Apcm una licenza speciale per svolgere attività sindacali, fino all’emanazione del decreto che stabilirà la ripartizione dei distacchi e dei permessi retribuiti.

Cosa prevede il nuovo regolamento dei sindacati militari

La disciplina riguardante le associazioni professionali a carattere sindacale per il personale militare è stata definita dalla legge n. 46 del 2022. Questa legge stabilisce che i militari hanno il diritto di costituire associazioni professionali a carattere sindacale per ciascuna Forza armata, Corpo di polizia ad ordinamento militare o interforze, e l’adesione a tali associazioni è libera, volontaria e individuale.

Non possono aderire alle Associazioni, i militari di truppa di cui all’articolo 627, comma 8, del COM, limitatamente alla categoria degli allievi. Queste associazioni sono incaricate di tutelare collettivamente i diritti e gli interessi dei loro membri in materie specifiche, garantendo che ciò non interferisca con le loro responsabilità nelle Forze alle quali appartengono e che non influisca sul regolare svolgimento dei loro doveri istituzionali.

Materie di competenza

Le materie di competenza delle associazioni includono il rapporto di impiego del personale militare, l’assistenza fiscale, l’inserimento nell’attività lavorativa esterna dei militari che cessano dal servizio, le provvidenze per infortuni e infermità contratte in servizio, le pari opportunità, la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché le attività culturali, assistenziali, ricreative e di promozione del benessere personale dei membri e dei loro familiari.

Le associazioni possono presentare osservazioni e proposte ai Ministeri competenti, essere ascoltate dalle Commissioni parlamentari e richiedere incontri con i Ministri competenti e gli organi di vertice delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare. Tuttavia, non possono trattare questioni relative all’ordinamento militare, all’addestramento, alle operazioni, al settore logistico-operativo, al rapporto gerarchico-funzionale e all’impiego del personale in servizio.

Nuovo regolamento sul Codice Ordinamento Militare

Il nuovo regolamento sul Codice dell’ordinamento militare modifica il Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare per coordinare le norme che regolano la rappresentanza militare. In particolare, le modifiche all’articolo 1476 del Codice dell’ordinamento militare sostituiscono la disciplina relativa alla rappresentanza militare con le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari riconosciute come rappresentative.

Questioni irrisolte

Tuttavia, nonostante questi progressi, rimangono alcune questioni irrisolte per il pieno esercizio della libertà sindacale da parte dei militari. Al momento, non è stata esercitata la delega per limitare l’esercizio dell’attività sindacale durante attività operativa, addestrativa, formativa ed esercitativa.

La legislazione prevede che per emettere tale decreto legislativo, è necessario ascoltare il parere delle associazioni rappresentative a livello nazionale. Al momento, nessuna associazione è stata riconosciuta come tale dal competente Ministro per la Pubblica Amministrazione. Pertanto, è stata proposta un’estensione del termine per l’esercizio di questa delega fino al 27 novembre 2024.


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