L’allarme del ministro Guido Crosetto: un cyberattacco può scatenare una guerra civile
Difesa cyber esercito – Durante un’audizione in Senato, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un allarme significativo: «Un cyberattacco può scatenare una guerra civile. Pensate a cosa succederebbe se per due mesi la gente non si vedesse erogare la pensione dopo un assalto hacker all’Inps». Queste parole hanno messo in evidenza la vulnerabilità dell’Italia di fronte alle minacce informatiche e la necessità urgente di rafforzare le difese cibernetiche del Paese.
Difesa – L’offensiva hacker in atto
Mentre Vladimir Putin prestava giuramento per la quinta volta come presidente della Federazione russa il 7 maggio scorso, Roma veniva colpita da una serie di attacchi informatici. Gli hacker hanno preso di mira il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Infrastrutture e il sito Internet della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questi attacchi sono stati rivendicati dal gruppo filorusso di hacker “NoName057”.
Attacchi hacker internazionali
Contemporaneamente, in Gran Bretagna, hacker cinesi hanno attaccato il sistema delle buste paga del Ministero della Difesa. Durante l’incursione, sono stati copiati nomi e conti correnti bancari di soldati, marinai, piloti della Royal Air Force e migliaia di veterani. Nonostante l’attacco, stipendi e pensioni delle forze armate britanniche sono stati pagati regolarmente. Londra ha accusato Pechino di aver tentato l’accesso anche agli account di posta elettronica dei parlamentari di Westminster.
La risposta italiana
L’allarme lanciato da Crosetto sta spingendo l’Italia a riorganizzare la propria strategia di difesa informatica. È evidente che il paese deve intensificare le sue capacità di contrasto e prevenzione degli attacchi cibernetici per proteggere infrastrutture critiche e garantire la sicurezza nazionale.
La Guerra Cibernetica: Una Nuova Frontiera dei Conflitti Moderni
Se un tempo l’obiettivo principale degli eserciti era la conquista di territori, oggi nel contesto dei moderni conflitti, impadronirsi dei dati nella rete è diventato cruciale. Questo vale anche per le guerre non dichiarate. Mentre in Europa si combatte fisicamente tra eserciti ucraini e russi, sul web si consuma quotidianamente una guerra cibernetica.
L’allarme sugli attacchi informatici in Italia
Nel 2023, l’Italia ha subito 310 attacchi informatici, segnando un aumento del 65% rispetto all’anno precedente. Di questi attacchi, il 56% è stato classificato di elevata gravità, secondo l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica. Le minacce contro le reti governative e militari sono raddoppiate in soli dodici mesi.
La necessità di un cyberesercito
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sottolinea la gravità di questi attacchi: «Un carro armato straniero che supera il confine è una cosa gravissima, un attacco hacker viene considerato come una cosa superficiale. La capacità distruttiva di un cyberattacco è invece potenzialmente più grande di quello di un assalto militare». Per far fronte a queste minacce, l’Italia sta preparando un cyberesercito e sta riorganizzando le sue strutture per migliorare l’integrazione tra le varie componenti dello Stato e della Difesa.
Investimenti per la sicurezza cibernetica
Per il potenziamento della sicurezza cibernetica, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) arriveranno 40 milioni di euro. Inoltre, 9,25 milioni di euro saranno destinati alla realizzazione del Centro di valutazione delle minacce in Rete del Ministero della Difesa. Per evitare incidenti simili a quelli avvenuti a Londra, il software che gestisce i documenti del Ministero della Difesa verrà reingegnerizzato.
La sfida della sicurezza informatica
In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta. La capacità di difendersi dagli attacchi informatici non solo protegge le informazioni sensibili, ma è anche fondamentale per la sicurezza nazionale. L’Italia si sta attrezzando per affrontare queste nuove sfide, consapevole che la guerra cibernetica rappresenta una delle principali minacce del nostro tempo.
Difesa, in arrivo il cyber esercito
Per affrontare le crescenti minacce informatiche, la Marina italiana costruirà un sistema di automazione e orchestrazione delle attività di “cyber defence”. Questo sistema mira a migliorare la sicurezza delle infrastrutture informatiche e garantire un rapido ripristino in caso di danni causati da attacchi cibernetici.
Iniziative per l’Aeronautica e i Collegamenti Satellitari
Verranno implementate misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati dell’Aeronautica e per garantire la sicurezza dei collegamenti satellitari e delle informazioni trasmesse tramite dispositivi mobili in dotazione ai militari.
Investimenti nel Poligono Virtuale di Chiavari
Un ulteriore investimento sarà destinato al potenziamento del poligono virtuale presso la Scuola delle Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari, vicino a Genova. In questa struttura, i “soldati in camice bianco” si preparano a contrastare gli attacchi hacker, operando con tastiere alla mano per difendere la Fortezza Italia.
L’Italia e la Collaborazione Internazionale
Mentre l’Italia punta sull’integrazione delle forze armate sul fronte Internet, anche altri paesi europei stanno aumentando le loro capacità cibernetiche. La Germania, ad esempio, sta istituendo un’armata cibernetica. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha sottolineato: «Non esiste guerra dove la capacità di comando e controllo digitale non gioca un ruolo centrale». La Francia, sotto la guida di Emmanuel Macron, vuole raddoppiare le capacità di risposta agli attacchi informatici, destinando un miliardo di euro al potenziamento della cybersecurity.
Aumento degli Attacchi Informatici
L’Italia, situata nel cuore del Mediterraneo, è particolarmente vulnerabile agli attacchi informatici. Gli attacchi di phishing, finalizzati a rubare informazioni riservate, sono aumentati dell’87%. Questi attacchi sono strategicamente importanti per tutelare la pace e vincere le guerre moderne. La sicurezza cibernetica è dunque una priorità assoluta per il nostro Paese, che continua a rafforzare le sue difese contro le minacce informatiche.
Sono favorevole a questa decisione ricordo ancora il 2015 dove un gruppo di cyberspazio criminali attaccarono le istituzioni dello stato compresa anche la polizia postale