Farnboroug, Inghilterra, ha ospitato la 25a Conferenza annuale internazionale sui veicoli corazzati (IAVC 2025), un incontro di rilievo che ha riunito produttori di armi e dirigenti militari di tutto il mondo.
La conferenza si è aperta con una dichiarazione chiave: “Il mondo sta diventando un luogo sempre più insicuro e le nazioni stanno accelerando lo sviluppo e l’acquisizione di moderne soluzioni corazzate”. Per l’industria bellica, questo si traduce in ingenti commesse e investimenti senza precedenti.
In questo contesto, il generale di corpo d’armata dell’Esercito italiano, Salvatore Camporeale, ha illustrato il programma di riarmo italiano denominato A2CS, evoluzione del precedente piano AICS.
Il piano prevede l’acquisto di un’ampia gamma di veicoli corazzati cingolati, sufficienti a costituire una nuova brigata meccanizzata entro il 2030.
Inoltre, include l’ammodernamento delle brigate Ariete e Garibaldi, le uniche attualmente dotate di carri armati e veicoli da combattimento.
Difesa: in arrivo 380 carri armati Phanter KF 51 e oltre 1000 carri armati leggeri multiruolo Lynx
L’Italia ha siglato un accordo con la tedesca Rheinmetall, in partnership con Leonardo, per l’acquisto di 1.050 veicoli corazzati, con un investimento di 16 miliardi di euro.
La produzione inizierà nei prossimi due anni, come confermato da Alessandro Ercolani, amministratore delegato di Rheinmetall Italia. Un primo esemplare di Lynx Kf-41, destinato all’esercito ungherese, è stato consegnato il 31 dicembre 2024 per test e valutazioni operative.
Oltre ai veicoli Lynx, il ministero della Difesa ha pianificato l’acquisto di 380 carri armati Panther KF-51, per un valore complessivo superiore ai 10 miliardi di euro.
La produzione sarà suddivisa tra Germania, La Spezia (negli ex stabilimenti OTO Melara) e una nuova sede logistica a Roma, che entrerà in funzione a partire dalla primavera e prevede l’assunzione di circa 1.000 persone nei prossimi tre anni. I primi mezzi entreranno in servizio tra il 2026 e il 2029.
Nel complesso, l’Esercito Italiano si prepara a diventare la forza corazzata più numerosa d’Europa. Il piano A2CS, che ha già ricevuto un finanziamento iniziale di 5,2 miliardi di euro approvato dal Parlamento, si sviluppa su un orizzonte di 14 anni.
Questo investimento è considerato essenziale per colmare il divario tecnologico accumulato nel tempo, superando i problemi riscontrati con i carri Ariete-Dardo prodotti tra gli anni Ottanta e Novanta.
Secondo il generale Masiello, audito in Commissione Difesa, l’obiettivo è rendere l’esercito italiano proattivo e pronto ad affrontare le sfide future attraverso un’evoluzione continua delle sue capacità militari.