Comunicato UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri
Continua la mattanza silenziosa. Lo scorso 25 settembre è stato rinvenuto il cadavere del quinto militare che si è tolto la vita in meno di un mese. Aveva appena 35 anni.
Parliamo di un fenomeno che si sta intensificando e che rischia di trasformarsi in un tabù se non affrontato con interventi concreti dalle istituzioni e dai vertici dell’Arma.
Il suicidio è la prima causa di morte violenta tra le Forze di Polizia e il primo sintomo di un sistema professionale e umano che non funziona più. Troppo spesso le pistole di ordinanza da garanzia di tutela diventano strumento di morte per i militari; troppo spesso manca il supporto psicologico necessario.
Chiediamo ai vertici delle Forze Armate, ai Ministri Luciana Lamorgese e Lorenzo Guerini e al Presidente del Consiglio #Draghi di provvedere al rafforzamento dei servizi di preparazione e assistenza psicologica per i militari: servono presidi di ascolto in ogni caserma oltre che un ripensamento radicale di quello che è il ruolo del comparto all’interno della società.
Un cambiamento che non può prescindere dalla democratizzazione delle Forze dell’Ordine, attraverso la piena attribuzione dei diritti sindacali per le parti coinvolte: la voce e le istanze di ogni militare devono poter essere rappresentate nelle aule decisionali.
Infine, rivolgiamo un appello ai colleghi ricordando che è attivo il servizio di prima assistenza psicologica gratuita con PSY-Police.
Nessuno deve essere lasciato solo.