Domenica molto movimentata quella vissuta ieri all’interno dell’Unità Operativa di Medicina dell’Ospedale Civile di Teramo. Un detenuto di origini magrebine ha creato scompiglio e ferito un agente preposto al piantonamento dello stesso.
Sembrerebbe, infatti, che durante il cambio della guardia il detenuto abbia divelto una barra dalla finestra e con una violenza inaudita colpire le suppellettili presenti nella stanza salvo poi scagliarsi contro uno degli agenti, prontamente intervenuti per evitare il peggio, colpendolo ripetutamente con la barra.
Malgrado fosse ferito il poliziotto non si è comunque perso d’animo e insieme agli altri provvedeva ad immobilizzare l’energumeno fino all’arrivo del personale sanitario che avrebbero subito proceduto con la somministrazione dei calmanti.
La fortuna ha voluto che il tutto sia accaduto quando anziché in due ad operare, complice proprio il momento del cambio della guardia, fossero in 4 ad operare. «Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto qualora ad intervenire fossero stati solo i due preposti al piantonamento – a dirlo è Mauro Nardella Vice Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria – Quello che non si riesce a capire è il motivo per cui il piantonamento del detenuto sia stato disposto in corsia e non in una cella blindata come sempre dovrebbe accadere salvo, ovviamente, casi di estrema gravità.
Così come non si riesce ancora a dare un significato sul perchè , almeno per il personale in servizio presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, non si è deciso di dotare la Polizia penitenziaria, così come fatto per le restanti forze di polizia, di Taeser».
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